Womsh, le sneakers vegane certificate dalla blockchain
«Con una semplice scansione del QR Code, la blockchain metterà a disposizione di chi compra un paio di sneakers Womsh una serie di informazioni e documenti che certificano quanto di buono facciamo». Il Founder dell’azienda veneta, Gianni Dalla Mora, ha commentato così l’avvio della collaborazione tra Womsh e Genuine Way, startup che opera come service provider tecnologico specializzata nello sviluppo e nella distribuzione di soluzioni blockchain accessibili per le PMI. «Credo che la blockchain sia un tool indispensabile per il consumatore che vuole acquistare in modo responsabile – ha aggiunto Walfredo della Gherardesca, CEO di Genuine Way – sul fronte della tutela del made in Italy nel mondo, essa può diventare il garante della sua autenticità».
Grazie a ITEMx, la piattaforma digitale sviluppata da Genuine Way, che consente alle aziende di caricare documenti e certificati sulla blockchain pubblica, generando poi un’interfaccia native-mobile da collegare ai prodotti fisici, Womsh intende certificare dieci famiglie di sneakers a partire dalla primavera del 2021. Con un fatturato previsto di 2 milioni di euro nel 2020, l’azienda lavora soprattutto sui mercati esteri (60%). Ha spiegato Dalla Mora :«Volevo trovare un modo per trasmettere alle persone la filosofia di Womsh, facendo capire cosa facciamo in concreto per attuarla» e la trasparenza derivante dalla blockchain è diventata così la base per una collaborazione.
L’utilizzo di questa tecnologia non è nuovo nell’industria, tanto che viene ormai definita come una sorta di arma a tutela del made in Italy contro le imitazioni e – soprattutto – le truffe. Lo è anche nell’ambito food, con la storia del pomodoro Pachino: pochi mesi fa il Consorzio di tutela del Pomodoro di Pachino IG ha infatti stretto un accordo con la Pmi innovativa EZ Lab per offrire ai consumatori un sistema di tracciamento completo, dal campo al supermercato. Allo stesso modo la blockchain è in campo per la difesa del nostro settore tessile.
