Startup, Pandian: «In Italia non pensiamo abbastanza in grande»

Non è mai stato un mondo facile per le startup. I problemi sono molti, l’incertezza è sempre alta e l’Italia a volte non si presta bene ad accogliere l’innovazione. Ma le opportunità ci sono (come il Fondo Nazionale per l’Innovazione), e bisogna saperle sfruttare. Alcune startup fanno exit di successo, riuscendo a vendere anche per grandi cifre quelle che poco tempo prima erano solo idee in un cassetto.

Uno di questi è Enrico Pandian, imprenditore veronese, founder di startup come Supermercato24 e FrescoFrigo, che ha recentemente concluso una exit con Checkout Technologies, venduta a Standard Cognition per costruire i supermercati del futuro. E in una recente intervista per il portale del Festival del Futuro ha dispensato consigli, errori da evitare e strade da (non) seguire. Consigli importanti e preziosi, da uno che può vantare un ricco curriculum vitae da startupper di successo.

Startup, tutti i consigli di Enrico Pandian

«Cosa sbagliamo in Italia? spesso sbagliamo a non pensare troppo in grande: tendiamo sempre a rapportarci a piccole e medie imprese italiane, soprattutto se fai innovazione devi pensare di diventare la prossima Google – sottolinea Pandian. Un altro grosso ostacolo è il lato finanziario: in Italia ci sono pochi investimenti, sempre di più in una fase iniziale, in early stage, ma poi è difficile trovarlo nelle fasi seguenti, così la crescita viene decisamente limitata».

«Gli errori tipici di una startup sono principalmente due: il primo è trovare il founder sbagliato, la persona che intraprende questo viaggio con te deve saper crescere. Devi pensare di avere una persona super appassionata del progetto, perché passerà da essere il ceo e lavorare da solo ad avere quindici persone sotto di lui, e qui arriviamo al secondo errore: non puoi più pensare di essere il fondatore del giorno uno, ma devi saper gestire certi livelli elevati di stress e di impegno».

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