Matix, la startup padovana che digitalizza gli stampi industriali, cresce a tripla cifra

Rendere digitale e connesso ciò che è analogico all’interno di un impianto produttivo: basta un dispositivo grande quanto un mazzo di carte, munito di accelerometro, che si installa in modo pressoché immediato applicandolo direttamente sul macchinario. L’invenzione è di Matix, startup nata a Padova nel 2022. Si tratta di una tecnologia basata su sensoristica IoT (Internet of Things, la tecnologia che permette la comunicazione e lo scambio di dati tra oggetti fisici) applicata agli stampi, ovvero gli asset industriali che servono a produrre in serie componenti in plastica e metallo, essenziali all’interno delle catene produttive. I sensori ne monitorano l’utilizzo e le perdite di efficienza, oltre a parametri di processo come temperature, pressioni, tempi ciclo. I dati vengono raccolti e analizzati da una piattaforma software che aiuta a ridurre i costi di gestione degli asset. A meno di due anni dal suo ingresso sul mercato, l’azienda lavora con numerosi importanti gruppi industriali internazionali: oggi Matix sta espandendo le sue partnership negli Stati Uniti e chiudendo una raccolta di capitali da 1,5 milioni di euro.

La tecnologia

I sensori sviluppati da Matix nascono principalmente per il monitoraggio degli stampi per plastica e metallo, ma possono di fatto essere applicati a diversi altri processi industriali. Oltre ad essere dotati di un accelerometro per il monitoraggio di utilizzo e vibrazioni, i dispositivi fungono anche da centralina wireless per la lettura di dati da altri sensori industriali. La connettività cellulare, che consente la trasmissione dei dati nel cloud, e l’alimentazione a batteria (con oltre due anni di utilizzo), permettono di evitare il cablaggio e l’utilizzo di gateway esterni per la connettività, che complicherebbero l’installazione e la manutenzione.

Assieme all’hardware, Matix fornisce un software EAM (Enterprise Asset Management, gestione delle risorse industriali) che raccoglie i dati e li rielabora, grazie anche alle capacità predittive dell’AI, fornendo analisi utili alla gestione del ciclo di vita degli stampi e delle attrezzature, permettendo ad esempio una pianificazione più efficiente delle attività di manutenzione.

Questo tipo di monitoraggio rende complessivamente possibile un approccio diverso alla gestione degli asset produttivi. Avendo una grande quantità di dati a disposizione e un “co-pilot” in grado di analizzare e inviare allarmi e insight, le aziende possono prendere le decisioni più puntuali per ottimizzare le proprie risorse. Nel caso degli stampi Matix calcola un aumento medio del 20% della loro efficienza, una riduzione del 15% dei costi di manutenzione ed una diminuzione dei fermi di oltre il 30%. Tra le aziende che già utilizzano la tecnologia di Matix ci sono grandi gruppi come Electrolux, Ferrari, Kärcher, Haier, Schneider Electric, Beko.

«L’obiettivo è dare alle aziende uno strumento in grado di potenziare la gestione dei propri asset produttivi, attraverso analisi automatiche e insight che il software invia proattivamente», spiega il CEO Riccardo Pistorello. «Prendere decisioni data-driven oggi per un’azienda manifatturiera è vitale. E però bisogna fare in modo che la digitalizzazione sia un investimento con un ritorno tangibile. Per questo abbiamo investito molto nel rendere la nostra soluzione semplice, e quindi poco onerosa, da installare e da utilizzare. Oggi questa tecnologia si è già rivelata altamente impattante per la gestione degli stampi, ma ha tutte le potenzialità di esserlo altrettanto per altri asset produttivi».

Non solo: il monitoraggio da remoto di un ampio numero di parametri offre anche vantaggi considerevoli a chi affida gli stampi in comodato d’uso a terzisti, prevenendo perdite economiche legate a utilizzi non corretti o tardiva attività di manutenzione.

L’azienda

Matix nasce nel 2022 dall’incontro delle competenze maturate all’interno AzzurroDigitale, società di consulenza padovana che aiuta le aziende manifatturiere nel processo di trasformazione digitale, con un’esigenza espressa da una delle sue aziende clienti, Electrolux e De Longhi: il progetto è sviluppare un device altamente tecnologico ma facile da installare per monitorare le performance e il ciclo di vita degli stampi utilizzati per produrre componenti in plastica e metallo.

Dopo una prima fase di ricerca e prototipazione, Matix raccoglie investimenti per oltre 700mila euro. Tra i business angels anche nomi di primo piano del mondo manifatturiero locale e internazionale come auxiell, il COO di Aston Martin Vincenzo Regazzoni, e Francesco Beraldi, imprenditore e investitore. La startup dalla sua nascita è cresciuta a un ritmo vicino al 200% anno su anno, e arriverà nel 2024 a sfiorare il milione di euro di fatturato. Già oggi la metà del giro d’affari proviene da accordi con grandi gruppi internazionali, ma le prospettive di crescita, in virtù del tipo di mercato in cui Matix si inserisce, sono ancor più marcatamente globali.

Dopo essersi aggiudicata nei mesi scorsi un investimento da parte di Invitalia, per Matix è in fase di chiusura un nuovo round di investimenti da 1,5 milioni di euro. Nel frattempo la startup è stata selezionata dall’acceleratore americano StartaVC per partecipare a un programma di inserimento nel mercato statunitense a New York. Oltreoceano quest’anno la startup ha già siglato partnership con due importanti player per il settore della plastica, COAST Systems e Adler Industrial, partecipando a NPE, la principale fiera per il comparto, in Florida.

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