Runhack, maratona dell'innovazione dedicata a chi corre
Se esistesse un social network dedicato ai runner, più di un italiano su due, per l’esattezza il 57%, andrebbe a correre più volte di quanto faccia ora, e con maggiore impegno. E se una app permettesse di sfidare per gioco altre persone, dando vita a competizioni a distanza tra appassionati di corsa, il 62% degli abitanti del Belpaese coglierebbe questa opportunità per macinare più chilometri. È la fotografia, scattata da una recente ricerca dell’Istituto Piepoli, del rapporto sempre più stretto tra sport e nuove tecnologie.
Tre sfide tra tecnologia e atletica
Ma se un vero e proprio social per i runner ancora non esiste, il 20 e 21 settembre al Foro Italico di Roma (Casa delle Armi/Accademia della Scherma) potrebbe forse nascerne uno. In quelle date infatti FIDAL, Federazione italiana di atletica leggera, e Tree lanciano il primo runHack, un hackathon dedicato alle nuove tecnologie al servizio del running. I team partecipanti, guidati da mentor esperti, dovranno trovare soluzioni innovative a tre sfide. La prima è Go Runcard!, per soluzioni che aumentino il coinvolgimento in RunCard, la prima community dei runner creata da Fidal. La seconda è Sport City Life, con soluzioni per rendere più smart la corsa nei centri urbani. La terza direzione di ricerca è Sport Future, ovvero soluzioni tecnologiche per migliorare le performance dei runner, dai dispositivi indossabili al cibo. Al termine della “maratona” ad alto tasso tecnologico ci sarà una sessione di pitch, in cui i partecipanti descriveranno i loro progetti a una giuria di esperti. In palio diversi premi: un viaggio di tre giorni a Parigi con hotel, vitto e biglietti per i Campionati europei di atletica leggera 2020, biglietti per il Golden Gala 2020 all’Arena Civica di Milano, abbigliamento tecnico e wearable. I partecipanti ideali sono amanti dello sport, appassionati e studenti di marketing, comunicazione e grafica, sviluppatori web, ingegneri e makers, startup e innovatori.
Ci si può iscrivere all’evento attraverso il sito tree.it/runhack.
La corsa è semper più social
L’indagine è stata realizzata attraverso 503 interviste su un campione rappresentativo della popolazione italiana, maschile e femminile, sopra i 18 anni. Tra gli intervistati, chi corre almeno una volta al mese e possiede uno smartphone ha risposto così: se esistesse un gioco per competere via app, il 20% correrebbe molto di più, il 42% qualche volta in più; se ci fosse l’applicazione “social” per conoscersi, organizzare corse e chattare, il 20% sarebbe spinto a correre molto di più, e il 37% qualche volta in più. Per il 24% di coloro che posseggono uno smartphone, questo strumento lo spinge ad essere più attento alla propria condizione fisica.
«Crediamo fortemente in questa iniziativa – dice Fabio Pagliara, il segretario generale della Federazione Italiana di Atletica Leggera – vogliamo creare sinergie vincenti fra sport e innovazione. Per esempio, siamo convinti che il gaming e la tecnologia debbano diventare degli alleati dello sport, e non dei competitor. Sono strumenti capaci di creare comunità coese, superare i confini fisici, trasformare il modo di vivere le città. Nell’affrontare questa sfida, le idee e la capacità di rinnovamento dei giovani saranno fondamentali. Lo sport moderno non può prescindere dall’investire sui giovani e sull’innovazione».
«Il legame tra tecnologia e sport è strettissimo: più della metà di chi corre in Italia, se nascesse un “social network” dei runner, sarebbe spinto a correre di più – commenta Livio Gigliuto, vicepresidente dell’Istituto Piepoli -. Non solo, se con un’app un runner di Agrigento potesse competere in diretta con un suo omologo di Mantova, sarebbe stimolato a farlo ancora di più. Il futuro del running e dello sport è inscindibilmente legato alla crescita tecnologica. E questo è un bene per la salute del Paese: gli italiani dichiarano che da quando hanno lo smartphone pongono più attenzione alla loro condizione fisica».
«Ci occupiamo di Open innovation, che significa far incontrare gli innovatori e le imprese – osserva il ceo di Tree Antonio Perdichizzi – e in occasione di runHack collaboreranno infatti talenti, mentor, imprese. Profili eterogenei che risponderanno con le loro competenze a challenge verticali lanciate dalle aziende. Le sfide sono il nostro pane quotidiano, e con Fidal condividiamo questo spirito: chi fa sport non si accontenta mai, vuole il meglio da se stesso e cerca sempre di migliorarsi. In questo la tecnologia può fornire un grande stimolo: runHack sarà un banco di prova importante».
Photo by Filip Mroz on Unsplash