Cinema: Netflix vs sale, cosa prevede il decreto del ministro Bonisoli
Nuova puntata nella querelle Netflix-esercenti che traduce nel mondo del cinema l’impatto della disruption digitale sui modelli di distribuzione. Il ministro dei beni culturali Alberto Bonisoli, in un videomessaggio inviato alla presentazione a Roma di una ricerca Agis/Iulm il 14 novembre, ha annunciato un decreto che stabilisce “finestre” obbligatorie per l’uscita dei film in sala prima della distribuzione online. Chi non si adeguerà, sarà escluso dai finanziamenti ministeriali.
Quello annunciato da Bonisoli è uno dei decreti attuativi della Legge Cinema, la 22o del 2016, varata a suo tempo dal ministro Dario Franceschini. Nel dettaglio, prevede che tra l’uscita nei cinema e quella in home video, quindi anche sulle piattaforme video on demand (VOD) debba trascorrere una finestra di 105 giorni. Ma la regola ha delle eccezioni: ad esempio la finestra si può ridurre a 10 giorni per i “film-evento”, cioè quelli programmati in sala per soli tre giorni feriali o meno (esclusi il venerdì, il sabato e la domenica). Sono 60 i giorni di “limbo” invece per le pellicole distribuite in meno di 80 sale italiane e che totalizza meno di 50 mila spettatori nei primi 21 giorni di programmazione.
Il decreto si presenta come un compromesso tra l’apertura alle nuove tecnologie e i paletti chiesti dagli esercenti, che infatti plaudono al provvedimento, definito «un punto di equilibrio tra tutela del prodotto nelle sale e innovazioni necessarie» da Francesco Rutelli, presidente di Anica. D’altra parte in molti hanno sottolineato come le “finestre” siano una consuetudine già esistente da tempo nel settore, e in qualche modo il decreto si limiti a “istituzionalizzarle”.
Il caso era stato anticipato dal divieto all’ultimo festival di Cannes di presentare film che non prevedessero una distribuzione in sala, per poi varcare le Alpi alla 75esima Mostra del Cinema di Venezia, che ha invece accettato i titoli prodotti dai colossi del web, presenti con 5 film nel concorso principale, fra cui il vincitore Roma di Alfonso Cuaròn (che infatti uscirà su Netflix in tutto il mondo il 14 dicembre, preceduto probabilmente da un distribuzione nelle sale italiane).
«Mi accingo a firmare proprio oggi il decreto – ha detto Bonisoli nel video messaggio – che regola le finestre in base alle quali i titoli cinematografici potranno essere offerti nelle sale e solo dopo di questo potranno essere distribuiti su tutte le piattaforme che si vuole».
Così il ministro ha motivato la ratio del provvedimento: «Penso che sia importante assicurare che chi gestisce una sala cinematografica sia tranquillo nel poter programmare dei film senza che questi siano in contemporanea disponibili su altre piattaforme e quindi poter sfruttare a pieno l’investimento che serve nel migliorare le sale e renderle sempre più ricche, emozionanti e in grado di dare un’esperienza unica».
Photo by Thibault Penin on Unsplash