Motori elettrici o biosostenibili, obiettivo 2021 per i voli a impatto zero
Non è più un’utopia: il volo a impatto zero è possibile. Se ne parla ormai da un po’: ultimo un articolo uscito oggi, 11 luglio, su «Il sole 24 ore». Un pezzo che riporta parti di un’intervista a Bloomberg di Grazia Vittadini, cto (Chief Technology Officer) di Airbus che ha rilanciato il tema. «Bisogna muoversi con un approccio step-by-step per dimostrare che ogni innovazione è possibile senza mai compromettere la sicurezza». Un traguardo, quello del volo a impatto zero, possibile. Magari con un veicolo elettrico o ibrido, con carburanti biosostenibili.
Per Airbus i motori ibridi prevedono l’aggiunta di un motore elettrico alimentato da batterie e generatori. L’idea sarebbe quella di fare decollo e atterraggio con motori elettrici silenziosi, mentre per il volo in quota il «combinato disposto» dei due motori, quelli tradizionali e quelli di nuova generazione. C’è già anche un obiettivo temporale: entro il 2020 Airbus propone di iniziare i test di volo e già un anno dopo, quindi nel 2021, i primi collegamenti pubblici. Rimangano delle questioni da risolvere: il motore elettrico, ad esempio, è molto efficiente, ma quella piccola parte di energia che viene dissipata provoca un calore molto elevato. Bisogna quindi capire come fare a raffreddare, con metodi innovativi, queste temperature.
Un futuro a impatto zero nei cieli ma non solo.
Spiega Vittadini. «Nel futuro c’è la propulsione elettrica pura ad esempio per il trasporto urbano, per i taxi volanti, ma possiamo immaginare che verso il 2030 si possa arrivare ad avere aerei elettrici per il trasporto regionale, penso a velivoli fino a cento passeggeri. Se invece pensiamo ad aerei più grandi, è interessante la propulsione ibrida che ci permette di avere vantaggi ambientali. Il lungo raggio continua ad essere basato su motori tradizionali, ma con carburanti sostenibili».