Making Science, fatturato a 200 milioni e dipendenti triplicati in Italia

Making Science è una realtà internazionale specializzata nell’accelerazione digitale. Partita sette anni fa da un’agenzia di advertising e data driven marketing a Madrid, ha conosciuto una crescita esponenziale, sia a livello globale sia in Italia. I dati relativi al bilancio consolidato 2022 della società – inserita nella top 50 del ranking Financial Times delle imprese europee a più rapida crescita – certificano un ulteriore significativo balzo, con un fatturato consolidato che raggiunge quota 200 milioni di euro, facendo registrare un +90,3% rispetto all’anno precedente, e un margine operativo lordo di 55 milioni, in crescita dell’83% sul 2021. Sempre relativamente al core business, che comprende le aree digital marketing, AdTech e MarTech, ovvero i software per la gestione e analisi dati in ambito marketing, è in forte crescita anche l’EBITDA, che supera la soglia del 10 milioni di euro arrivando a 11 milioni, +53,4% sul 2021.

Nuove assunzioni in Italia

Risultati frutto della strategia di internazionalizzazione di Making Science che nel 2019 ha individuato proprio l’Italia – con Omniaweb guidata da Victor Vassallo – per la sua prima acquisizione fuori dai confini spagnoli. Una scelta che si è rivelata vincente: la divisione italiana registra un dato di fatturato pari a 5,5 milioni di euro con un +25% sull’anno precedente. Una performance positiva accompagnata da una crescita del personale: in tre anni i dipendenti sono triplicati, oggi la divisione italiana conta 65 risorse con la previsione di altre 20 assunzioni nel corso del 2023.

Sul fronte degli investimenti buona performance per la controllata Ventis, marketplace italiano con sede a Rimini acquisito nel 2021, che ha chiuso il 2022 con entrate per 10,6 milioni e un margine operativo lordo di 2,8 milioni, in crescita del 26,6%. Risultati frutto della strategia di Making Science che dal momento dell’acquisizione ha attuato un piano volto al miglioramento della redditività fondato su nuovi investimenti in marketing digitale, sulla razionalizzazione dei costi di sviluppo del software del marketplace e sul ridisegno della logistica.

«I risultati del 2022 consolidano il trend di crescita e il raggiungimento degli obiettivi del piano strategico, che stiamo sviluppando esercizio dopo esercizio», spiega José Antonio Martínez Aguilar, CEO di Making Science. «Il nostro focus sui mercati internazionali, con le acquisizioni realizzate negli ultimi anni, ci ha permesso di conseguire una solida crescita nonostante il complicato contesto economico che abbiamo vissuto e stiamo vivendo a livello mondiale. Continueremo a scommettere su uno sviluppo a medio e lungo termine basato sulla nostra crescita organica, sulle nostre alleanze strategiche con i player più importanti dell’industria, sull’impegno nei confronti dei nostri clienti e su una strategia basata su tecnologia e innovazione».

«Anche nel nostro Paese – aggiunge Victor Vassallo, managing director di Making Science Italia – il 2022 è stato un anno importante. Le nostre soluzioni avanzate per il data driven marketing, frutto di una costante ricerca nel campo dell’innovazione tecnologica e dello scambio di know-how fra le diverse divisioni internazionali di Making Science, associate al nostro approccio strategico e concreto hanno incontrato una forte risposta da parte del mercato, in particolare nei settori food, travel e fashion».

Nuove sedi in Svezia, Georgia, Germania

Numerosi i traguardi che hanno caratterizzato il 2022 di Making Science, un anno in cui il piano strategico che prevede una forte e rapida internazionalizzazione: una scelta che ha raccolto la fiducia degli investitori permettendo a Making Science di chiudere nel maggio 2022 un aumento di capitale di 9,3 milioni.

Le divisioni “non spagnole” oggi concorrono per il 44% al margine operativo lordo: alle sedi in Italia, Portogallo, Messico, Colombia, Stati Uniti, Irlanda, Francia, Regno Unito, si sono affiancate nel 2022 le nuove aperture in Georgia, con l’acquisizione della realtà leader dell’e-commerce Elliot e in Svezia, con l’acquisizione di Tre Knonor Media, premiata come best media agency del Paese scandinavo. Un anno estremamente positivo che si è chiuso con l’avvio della sede in Germania.

Il 2022 ha visto inoltre il consolidamento delle partnership con tre grandi colossi del panorama big tech: Google – che lo scorso anno ha premiato Making Science come la società spagnola a più rapida crescita in ambito cloud – Meta e Salesforce.

Dall’e-commerce all’AI: le innovazioni sul mercato

Non sono mancate le novità sul fronte dell’innovazione tecnologica, frutto della robusta attività di ricerca e sviluppo: il 2022 è stato caratterizzato fra l’altro dal “debutto” sul mercato italiano di Gauss CTV, applicazione innovativa che consente di gestire le campagne di advertising e la reportistica di Tv in streaming e TV “tradizionale” attraverso un’unica consolle. Le piattaforme per il digital marketing basate sull’intelligenza artificiale Gauss e Ad Machina, lanciate sul mercato internazionale nei diversi paesi in cui opera Making Science, stanno incontrando un forte interesse. Nel complesso, i clienti sul mercato global che utilizzano le tecnologie proprietarie di Making Science sono cresciuti del 78% in un solo anno.

La nuova divisione global Making Science-Sweeft con il progetto Staff Augmentation rappresenta invece una risposta innovativa al nodo del mismatching fra domanda e offerta di competenze in ambito tech: le realtà che necessitano in tempi brevi di competenze altamente verticalizzate per mettere a terra progetti complessi possono “affittare” a tempo alcune figure rivolgendosi a Making Science e scegliendo – attraverso una selezione che avviene worldwide – fra i profili proposti quelli con le skill che corrispondono alla propria esigenza.

Il 2022 ha segnato inoltre il rafforzamento delle iniziative in campo ESG, in particolare sul tema dell’emergenza climatica. Attraverso la Fondazione Making Science, nata proprio con l’obiettivo di promuovere iniziative su temi ambientali e sociali, la società aderisce al Patto mondiale per il Clima delle nazioni unite e a Pledge 1%, movimento globale che riunisce le realtà che si impegnano a donare l’1% dei profitti alla comunità.

Nella foto: José Antonio Martínez Aguilar, CEO di Making Science

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