Italo vende? Ecco l'Italia che innova sui binari
La notizia del giorno è che i treni ad alta velocità di Italo passano in mani americane. Il cda di Ntv, nella tarda serata di mercoledì 7 febbraio, ha deciso di accettare l’offerta del fondo statunitense Global Infrastructure Partners che ha messo sul piatto 2,45 miliardi di euro che comprendono anche la copertura di quasi 500 milioni di debiti.
Se fosse una startup si parlerebbe di una exit clamorosa. Evidentemente, trattandosi di un gigante dei trasporti e unico operatore privato dell’alta velocità ferroviaria in tutta Europa, il ragionamento è un po’ più complesso. La scelta di Ntv ha fatto storcere il naso al governo, che avrebbe preferito che il gruppo guidato da Flavio Cattaneo si quotasse in Borsa, invece di cedere la totalità del pacchetto azionario.
Greenrail
Ma il settore ferroviario è vivace in Italia anche dal punto di vista dell’innovazione. Lo dimostra la storia di Greenrail, la startup delle traversine prodotte con materiali riciclati fondata nel 2012 dal siciliano Giovanni De Lisi, che ha agguantato una commessa da 75 milioni di euro dalla società SafePower, che lancerà le traversine green sul mercato nordamericano.
IronLev
I treni a levitazione magnetica? Non sono soltanto un sogno alla Elon Musk, l’imprenditore visionario che ha lanciato Hyperloop, un treno capace di viaggiare a velocità supersonica in un tubo “sottovuoto”. Ieri una startup italiana, Ales Tech, ha presentato IronLev.
Di che si tratta? Di un brevetto che consente a un carrello a levitazione magnetica – cioè senza attriti – che permetterà di far viaggiare i treni sugli attuali binari, senza bisogno di costruire nuove e costose infrastrutture ad hoc. Bisogna parlare al futuro perché ci sono ancora problemi da risolvere, ad esempio come superare gli scambi. Ma la strada, ferrata in questo caso, sembra giusta.
IronLev nasce da una joint venture tra due aziende Italiane: Girotto Brevetti, azienda di Treviso specializzata in ricerca e sviluppo in ambito meccatronico e Ales Tech, startup Pisana che vanta un’esperienza nell’ecosistema Hyperloop.
La Toscana sperimenta i treni a idrogeno
Sempre dalle terre toscane arriva un’altra novità che riguarda la tecnologia a idrogeno. Come scrive il Sole 24 Ore, la Regione Toscana vuole sperimentare convogli che utilizzino l’idrogeno come propulsore, ad emissioni zero. Una tecnologia che in Germania è realtà dal novembre 2017. L’ente ha pubblicato un bando per costruire dieci treni di questo tipo da mettere sui binari delle linee non elettrificate Siena-Chiusi e Siena-Empoli.
Dopo la pubblicazione di un bando, si è fatta avanti la Alstom, società che ha costruito i treni che viaggiano in Germania, mentre Trenitalia ha inserito il treno a idrogeno nell’offerta complessiva alla Regione per il contratto di gestione della rete ferroviaria. Si aspettano ancora soggetti interessati agli impianti di produzione e stoccaggio. I costi si aggirano attorno ai 100 milioni di euro, per raccogliere i quali si pensa a un cofinanziamento europeo.