Venture capital, Italian Tech Alliance supera i 200 associati
L’associazione dei venture capital italiani VC Hub Italia cambia nome in Italian Tech Alliance e supera i 200 associati, includendo startup e business angels. Per la precisione i soci ora sono 211, tra cui 51 investitori, 136 tra startup e Pmi innovative e 24 soci sostenitori. L’associazione è stata fondata nel 2019 da sei tra i fondi di venture capital attivi in Italia. Questi numeri sono stati comunicati nel corso dell’ultima assemblea generale dei soci, chiamata a ratificare il cambio del nome da VC Hub Italia in Italian Tech Alliance e l’allargamento del board da sette a 10 membri, con l’ingresso di tre rappresentanti delle startup: Marianna Chillau, CEO e co-founder di Transactionale e Marlene, Gabriele Grecchi, CEO e co-founder di Silk Biomaterials e Antonio Vecchio, CEO e co-founder di Karaoke One. I tre ora sono presenti con una quota paritetica rispetto agli investitori.
L’ingresso di quattro associazioni di business angel
Con l’obiettivo rafforzare anche la rappresentanza delle diverse tipologie di investitori, l’assemblea ha confermato l’ingresso di quattro tra le principali associazioni di business angel attive in Italia (Italian Angels for Growth, Club degli Investitori, Angels 4 Impact e Angels 4 Women) che contano complessivamente oltre 600 associati, che hanno investito più di 60 milioni di euro in stratup italiane; Giancarlo Rocchietti, fondatore del Club degli Investitori, entra nel cda dell’associazione come osservatore. Nel corso dell’assemblea sono stati inoltre definiti gli elementi strategici e gli obiettivi dell’associazione per il 2022.
«L’eccezionale crescita del numero degli associati conferma l’interesse generale del Paese verso l’ecosistema dell’innovazione – commenta Gianluca Dettori, Presidente di Italian Tech Alliance –. Nel 2021 abbiamo offerto il nostro contribuito per la definizione del Pnrr e ora lavoreremo con attenzione affinchè venga attuato in maniera puntuale e precisa, e nel 2022 continueremo a lavorare al fianco delle istituzioni per costruire un percorso che consenta al nostro ecosistema di crescere ulteriormente e consolidarsi. Parecchi elementi ci dicono che anche gli investitori esteri guardano con più attenzione a quanto accade in Italia. Nel corso del 2022 dobbiamo trasformare questa attenzione in un’opportunità per mettere l’Italia nella mappa europea dell’innovazione, accrescendo il nostro peso a livello internazionale e l’interesse degli investitori stranieri e dei grandi investitori istituzionali verso le imprese innovative di casa nostra».
«Il 2021 è stato un momento di svolta per l’associazione – aggunge Stefano Portu, fondatore e CEO di ShopFully –. Partendo dal cambio di nome, che è stato scelto per indicare come Italian Tech Alliance voglia rappresentare tanto gli investitori quanto gli imprenditori e le start-up che fanno innovazione in Italia. Continuando con l’allargamento del board a noi imprenditori, altro segnale importante che indica la direzione del nuovo corso: rappresentare l’intero ecosistema. Avendo posto le basi, ora vogliamo lavorare tutti insieme per far crescere il settore dell’innovazione nel nostro Paese, consolidando l’attività di Italian Tech Alliance a livello istituzionale e il suo peso a livello internazionale».
Foto: Gianluca Dettori