Italia quartultima in Europa per innovazione. Scarsi in attrattività, ci salva la qualità della ricerca accademica
È impietosa la fotografia scattata da Ambrosetti Innosystem Index 2023, presentato nei giorni scorsi a Stresa. Se confrontata con 22 paesi dall’economia avanzata – quasi tutti europei, con l’aggiunta degli Usa e di Israele – il nostro paese si colloca nelle “retrovie dell’innovazione”. Diciannovesima, davanti soltanto a Spagna, Lettonia e Grecia, lontanissima dalle locomotive Israele, Usa e Regno Unito.
L’indice ha preso in considerazione i dati degli ultimi tre anni disponibili (2019-2021) mediante l’analisi di 18 indicatori. A guidare la classifica c’è Israele con un punteggio di 6,1 (su una scala da 1 a 10), che ha guadagnato ben cinque posizioni in classifica, passando dal sesto posto in classifica dell’AII 2020 al primo nell’AII 2023. Seguono a ruota Usa (5,8 punti) e Regno Unito (5,7). L’Italia ha un punteggio di 4, con una leggera crescita (+0,07) rispetto al 2020 ma senza variazioni di classifica.
Il tallone d’Achille è la scarsa attrattività per investimenti e nuovi talenti, al ventesimo posto. Male anche le risorse finanziarie a supporto dell’innovazione, che valgono una 18esima posizione.Positivo invece il quarto posto conquistato per efficienza e qualità della ricerca accademica, con oltre 33mila citazioni ogni 1.000 ricercatori, ma c’è ancora margine di miglioramento per tradurre questa eccellenza scientifica in valore economico e industriale.
Per quanto riguarda invece la classifica delle regioni più innovative, primeggia tra le italiane la Lombardia, al 31esimo posto europeo. Seguono l’Emilia Romagna (52esima), la Provincia autonoma di Trento (63esima), il Piemonte (92esima) e il Lazio (98esima). Il Veneto è solo 101esimo su 242 regioni, mentre la Provincia autonoma di Bolzano non va oltre un 117esimo posto che sa di metà classifica.
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