Japan Post sceglie l'hi-tech made in Italy: test a Fukushima per Yape
Da Mazinga alla Toyota, siamo abituati a cibarci di immagini (e immaginario) di robot giapponesi. E invece questa volta sono gli italiani a portare l’automazione nella terra del Sol Levante.
Yape, il veicolo per le consegne a guida autonoma nato nella milanese e-Novia, dopo i test nei centri storici italiani è volato sulle sponde del Pacifico.
Proprio nella prefettura di Fukushima, quella travolta nel 2011 dallo tsunami seguito dal disastro nucleare che ne seguì, e che ora il governo giapponese sta rilanciando, tra le altre cose, come test-area per tecnologie visionarie.
Per l’esattezza è la città di Minami Sōma ad aver fatto da teatro, il 31 gennaio 2019, alla prima consegna eseguita da Yape: un pacco di riso è stato portato a casa di una coppia di anziani.
Il recapito è avvenuto per conto di Japan Post, nell’ambito di una partnership che potrebbe avere ora interessanti sviluppi per la “fabbrica di imprese” italiana.
Questa sperimentazione, che proseguirà per l’intero mese di febbraio, rappresenta infatti il punto di partenza verso una possibile cooperazione pluriennale con Drone Future Aviation e Japan Post, che mira a risolvere le sfide future del delivery. Con questi nuovi test Yape sta evolvendo alcune sue caratteristiche, come sospensioni adatte ad ogni tipo di fondo stradale, capacità di carico e isolamento termico per le consegne di cibi.
Nel corso del 2019 sono previsti progetti negli Stati Uniti (test nei punti vendita di un operatore della grande distribuzione), in Europa (food delivery) e in Italia, dove prosegue la sperimentazione del 5G con Vodafone a Milano insieme a Politecnico di Milano, Esselunga e Poste Italiane.
«Essere giunti in Giappone come portatori di alta tecnologia – commenta Vincenzo Russi, Ceo di e-Novia – e averlo grazie alla partnership con Drone Future Aviation e con un importante operatore postale e della logistica qual è Japan Post, è per noi motivo di grande orgoglio ed è una conferma della serietà del lavoro condotto in questi anni con la nascita di e-Novia».
«Essere stati selezionati come partner in una delle sfide più rilevanti della mobilità del futuro – prosegue Russi -, come la last mile delivery, dimostra che l’Italia è ormai non solo in grado di confrontarsi alla pari con le realtà più evolute e innovative al mondo ma anche di vincere la partita globale nell’ambito della produzione industriale di hi-tech».