Fintech, in Europa le acquisizioni prendono quota. Gli Usa più vicini
Il settore fintech sotto la lente d’ingrandimento: il report 2018 “Fintech M&As Study”, realizzato da Mind the Bridge in collaborazione con L’Atelier BNP-Paribas Americas, fa il punto su un ambito tra i più vitali per l’innovazione degli ultimi anni. E che non è più appannaggio esclusivo del predominio Usa, ma vede l’Europa rialzare la testa.
Il gap tra una sponda e l’altra dell’Atlantico infatti rimane importante ma è in via di riduzione. In Europa, infatti, 350 startup fintech hanno raccolto negli ultimi otto anni 5,1 miliardi di dollari, mentre negli Stati Uniti 600 aziende hanno raccolto 9,6 miliardi di dollari. La distanza era tre volte più ampia tre anni fa, nel report del 2015.
Secondo lo studio, le operazioni in ambito fintech hanno avuto una continua crescita negli ultimi otto anni, raggiungendo un picco tra il 2015 e il 2016, quando i deal siglati sono quasi raddoppiati e il loro valore è cresciuto di 2,4 volte. Per il 2018 le operazioni di m&a – fusioni e acquisizioni – sono state circa 250 con una crescita del 25% rispetto al 2017, e con un valore dei deal pari a 9 miliardi di dollari.
Il numero di exit registrate nel lungo periodo preso in considerazione dallo studio vede primeggiare gli Usa con 559 exit, quattro volte la seconda classificata, il Regno Unito (136, il 46% del totale). La Germania, terza, ha solo 30 operazioni al suo attivo, la Francia segue con 25, la Spagna è ottava con 13 exit e l’Italia dodicesima con 8 accordi siglati.