Robot, bitcoin e il Nobel Michael Spence: al via il Festival Economia
A Trento è già «robot mania». Le macchine e i sistemi più innovativi di sempre saranno protagonisti della 13° edizione del Festival Economia Trento, interamente dedicata al rapporto tra «Lavoro e Tecnologie». Con workshop, seminari, conferenze, dialoghi aperti, forum e finanche momenti jazz, dal 31 maggio al 3 giugno, i più noti economisti e scienziati del mondo risponderanno ai quesiti più dibattuti degli ultimi tempi: le nuove tecnologie stanno semplificando o cannibalizzando le nostre vite? Quanti dei lavori tradizionali scompariranno sotto la scure della robotica? Qual è il prezzo da pagare per vivere in un mondo innovativo e interconnesso?
«Ogniqualvolta si assiste a un’accelerazione del progresso tecnologico, le tesi secondo cui le macchine sostituiranno interamente l’uomo prendono piede – spiega Tito Boeri, direttore scientifico del Festival -. La fine del lavoro è stata decretata centinaia di volte, con un pessimismo tecnologico che trascende gli anni di crisi. Eppure, nelle economie di tutto il mondo si continuano a generare milioni di posti di lavoro e il tasso di occupazione è cresciuto nel corso del XX secolo pressoché ovunque. Non è, infatti, solo il progresso tecnologico ad avere effetti sul mercato del lavoro: è lo stesso mercato del lavoro a influire sulle traiettorie tecnologiche».
Cingolani intervista un robot
E in questo contesto, è centrale il ruolo dei robot che possono da un lato, liberare tempo e arricchire chi li possiede, ma dall’altro rischiano di impoverire chi, per via di competenze obsolete, rimane escluso dal mondo del lavoro. Tutte riflessioni che saranno affrontate nel corso del Festival, a partire da giovedì 31 maggio con l’intervento di Richard Freeman, professore dell’Università di Harvard, chiamato a rispondere a un quesito volutamente provocatorio: «Cosa ci resterà da fare quando saranno le macchine a lavorare e guadagnare?».
Argomento che verrà ripreso nella seconda giornata, l’1 giugno, da Joel Mokyr, docente alla Northwestern University con un incontro dedicato all’impatto della tecnologia sul progresso economico. Ma uno degli appuntamenti più attesi è, senza dubbio, «Intervista a un robot» con Roberto Cingolani, Direttore Scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia, che dialogherà direttamente con iCub, il robot androide costruito da IIT. Alto poco più di 1 metro per 22 chili, iCube ha il volto di un bambino di otto anni e, intervistato da Cingolani, dimostrerà cosa può e non può fare un robot.
Battiston (Asi), Krueger (Princeton) e il Nobel Spence
David Dorn, docente all’Università di Zurigo e all’UBS International Centre of Economics in Society, affronterà invece, il 2 giugno, il tema «I robot ci ruberanno il lavoro?», mentre con il presidente dell’Agenzia Spaziale Italia, Roberto Battiston, si volerà ancora più in alto, con il focus «Lift-off, parte il razzo della space economy», dedicato all’impatto delle nuove tecnologie e del digital nel turismo spaziale.
Ma il Festival vedrà anche tanti altri appuntamenti dedicati a bitcoin, criptovalute e blockchain, intelligenza artificiale e web tax, industria 4.0, sharing economy e molto altro ancora, con un parterre di relatori di primo livello tra cui: Alan B. Krueger della Princeton University, Avi Goldfarb dell’Università di Toronto, Philip McCann, dell’Università di Sheffield, Daniel Susskind, già consulente economico del primo ministro britannico e Fellow in Economics presso il Balliol College di Oxford.
E ancora: Stefano Scarpetta, responsabile per l’occupazione, il lavoro e gli affari sociali dell’Ocse, gli ex ministri Pier Carlo Padoan ed Elsa Fornero, Luigi Zingales, economista docente della School of Business dell’ateneo di Chicago, Barry Eichengreen, professore all’Università della California e il neo premier incaricato, Carlo Cottarelli (impegni istituzionali permettendo).
Infine, la chiusura dei lavori con Michael Spence, premio Nobel dell’economia nel 2001 e presidente del consiglio accademico del Fung Global Institute di Hong Kong, che domenica alle 17,30, concluderà il Festival riflettendo su «Lavoro e tecnologia: cosa abbiamo imparato?», per capire se è davvero il caso di temere l’avvento delle nuove tecnologie o se invece, proprio grazie ai robot, potremo cogliere nuove ed entusiasmanti opportunità di sviluppo.
Il programma è a questo link.
Silvia Pagliuca