E-commerce, quanto sei scomodo. Il 40% dei siti "accetta" carte scadute
La pandemia ha certificato l’importanza dell’e-commerce, garantendo a molte persone l’approvvigionamento di beni di prima necessità durante il lockdown. Eppure il commercio elettronico non ha ancora superato tutti gli esami. Secondo un’indagine di Stripe, condotta su diversi paesi europei tra cui anche l’Italia, emerge che il 40% dei 450 siti analizzati permette al cliente di inserire i dati di una carta scaduta senza avvertirlo subito, disincentivando così l’acquisto. Sono tanti gli errori e le scomodità che riguardano diversi siti e-commerce e che, nonostante la crescita del settore, frenano gli acquisti. In Italia il 2019 si è chiuso con un giro d’affari di 31,6 miliardi di euro (+15% rispetto all’anno precedente) e il 40% dello shopping è stato fatto tramite smartphone. Peccato che non tutti le piattaforme siano ottimizzate anche per una fruizione da mobile.
Lo stato dell’arte dell’e-commerce in giro per l’Europa è un insieme di tante scomodità che finiscono con l’innervosire il cliente che o decide di non acquistare, oppure cambia piattaforma e sceglie quella più comoda. Quando va inserita la data di scadenza della propria carta di pagamento, ad esempio, il 54% dei siti e-commerce analizzati costringe a inserire mese e anno da un menu a discesa; il 66% non dà una conferma immediata sull’inserimento corretto del numero di carta e l’84% degli e-commerce non accetta pagamenti tramite Apple Pay o Google Pay.
Grazie ai social network – Instagram in cima – sono tantissime le attività commerciali che oltrepassano i confini nazionali, raggiungendo un pubblico straniero disposto a ordinare online i prodotti. Purtroppo soltanto una minoranza dei siti è attrezzata per accogliere questa clientela: secondo la stessa indagine il 72% dei siti non è multilingue. Guardando all’Italia – e al bicchiere mezzo pieno – l’e-commerce può comunque dirsi soddisfatto per la crescita del settore in questo primo semestre: tra gennaio e maggio ci sono stati 2 milioni di nuovi clienti online. Ad oggi un italiano su due compra (anche) sul web.