A Palazzo Petrucci il premio «Best Restaurant on Digital 2018»

E se anche l’accessibilità digitale e la presenza «social» fosse l’indice della bontà di un ristorante? Certo, senza un grande chef e menu golosi e creativi non si fa molta strada in cucina. Ma la reputazione, ormai, passa per forza di cose anche dal web. Nascono da questa presa d’atto i premi «Best Restaurant on Digital 2018» e «Best Typical Product on Digital 2018», assegnati da Hotel, evento dedicato all’hotellerie e alla ristorazione (quest’anno si svolgerà dal 15 al 18 ottobre), organizzato da 40 anni da Fiera Bolzano.

Quest’ultima ha ideato e realizzato, in collaborazione con l’agenzia di consulenza strategica Noonic, la ricerca «The Italian Data Flavour», la prima che, attraverso un puntuale studio dei dati, ha analizzato il grado di digitalizzazione della ristorazione stellata italiana e dei consorzi di tutela. Le premiazioni dei vincitori avverranno il 15 ottobre a Bolzano all’interno di un evento ospitato da «Hotel» nella città altoatesina.

La top 10 dei ristoranti e dei consorzi di tutela

A vincere il titolo di «Best Restaurant on Digital» è Palazzo Petrucci (Napoli) con lo chef Lino Scarallo, seguito da Aroma (Roma) con Giuseppe Di Iorio e dal Ristorante Del Cambio (Torino) con Matteo Baronetto. Al quarto posto Ilario Vinciguerra di Gallarate (Varese), al quinto Alice Eataly Smeraldo di Milano, al sesto l’Osteria Francescana di Modena. Settimo ristorante più «digital» è il milanese Lume, l’ottavo è Venissa di Burano (Venezia), il nono è Da Vittorio di Brusaporto (Bergamo) e il decimo Villa Crespi di Orta San Giulio (Novara).

Il «Best Typical Product on Digital» è invece il Gorgonzola Dop che ha primeggiato su Prosciutto di San Daniele e Patata di Bologna. Quarto tra i consorzi più «smart» è quello del Salame Brianza, quinto il Parmigiano Reggiano, sesto il Grana Padano, settimo l’Asiago. In ottava posizione troviamo Franciacorta, in nona l’Asti Docg e in decima posizione il Riso di Baraggia Biellese e Vercellese.

I nuovi trend dell’ospitalità alla fiera «Hotel»

«Quando in Italia parliamo di cibo e di turismo, vista la celebrità e l’elevata qualità dei nostri prodotti, l’interlocutore deve essere per forza di cose il mercato mondiale – analizza il direttore di Fiera Bolzano Thomas Mur – e in questo contesto è fondamentale avere un ottimo grado di digitalizzazione. Da anni Hotel ospita le migliori startup che in tutta Europa lavorano sul tema dell’ospitalità e organizza un Communication Forum che sta accompagnando l’hotellerie verso il digitale, un trend che ora inevitabilmente interessa anche ristorazione e produzione alimentare di alta qualità: per questo la premiazione dei ristoranti stellati e dei consorzi di tutela che hanno meglio interpretato il rapporto con il mondo digitale non poteva che avvenire a Bolzano nel corso di una manifestazione diventata punto di riferimento per chi vuole aggiornarsi su questo tema».

«Effettuando la ricerca “The Italian Data Flavour” ci siamo subito resi conto di quanto nel nostro Paese il rapporto tra ristorazione di qualità e digitalizzazione sia ancora tutto da costruire – spiega Nicola Possagnolo, food advisor e digital strategist di Noonic che assieme a Fiera Bolzano ha condotto il report -, ma al tempo stesso abbiamo individuato, altrettanto velocemente, che l’Italia a tavola ha degli autentici ambassador del digitale. Chef, marketing manager e social media manager in grado cioè di posizionare il food made in Italy, sia a tavola che in dispensa, con grande efficacia sul web».

Prima ricerca data driven sui ristoranti italiani

Dalla prima ricerca data driven sul grado di digitalizzazione di ristoranti di qualità e sui consorzi di tutela del made in Italy più celebri al mondo esce una fotografia che rispecchia solo in parte le certificazioni qualitative assegnate ai locali dalle guide gastronomiche e il livello di notorietà dei singoli prodotti. Sempre in un quadro di assoluta eccellenza, la declinazione digitale del food assegna infatti altri valori, e nel report capita di trovare cucine tristellate a metà classifica e storiche Dop relegate in fondo alla lista.

Lo studio dei dati è stato minuzioso e sono stati numerosi i parametri analizzati. Per individuare la scala valoriale finale sono state incrociate e sommate le cifre dei profili sui principali social network (Facebook, Instagram e Twitter) – dal numero di like e di follower, alle performance di engagement, di crescita e di interazione -, e sono stati analizzati i siti internet attraverso la Seo, la Mobile Optimisation, le versioni linguistiche presenti e per i ristoranti la possibilità o meno di effettuare (e in che modo) la prenotazione di un tavolo online.

Con Hotel torna a Fiera Bolzano lo Startup Village

Quest’anno Hotel si svolgerà dal 15 al 18 ottobre. Da oltre 40 anni è il punto d’incontro professionale per hotellerie e ristorazione a Fiera Bolzano, situata in una regione che celebra l’ospitalità e il gusto. L’Alto Adige conta infatti 10mila strutture ricettive, oltre 32 milioni di pernottamenti all’anno e 26 stelle Michelin assegnate a 19 chef. In questo contesto, la fiera specializzata Hotel offre occasioni di scambio e momenti di informazione ed ispirazione per albergatori, ristoratori, aziende e operatori del settore.

Dal 2016, lo Startup Village di Hotel accende i riflettori su nuove idee e tecnologie all’avanguardia ospitando i migliori progetti innovativi per il futuro della hotellerie e ristorazione, dalle soluzioni di mobilità sostenibile alle tendenze nell’universo food and beverage fino al design e arredamento dinamico. Dieci startup selezionate avranno la possibilità di far parte all’incontro più importanti per l’industria alberghiera nell’arco alpino. Durante i quattro giorni di fiera, le startup finaliste presenteranno i propri prodotti o servizi ad aziende consolidate, operatori del settore e una giuria di esperti. Due sessioni di pitch individueranno due vincitori che, oltre all’ambito titolo «Winner of the day», riceveranno in premio uno stand all’edizione 2019 di Hotel.

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