Auto elettriche e metalli critici: le piccole dimensioni del mezzo riducono fabbisogno materie prime del 23%
La domanda europea di materie prime per la produzione di batterie aumenterà rapidamente da qui al 2050, con la corsa del continente alle “emissioni zero” per il trasporto su strada, essenziale per il raggiungimento degli obiettivi climatici. Ma secondo una nuova analisi di Transport & Environment, l’organizzazione ambientalista indipendente europea, la domanda di metalli critici prevista per l’elettrificazione del trasporto passeggeri nell’Unione si potrebbe ridurre fino al 49% nello stesso periodo. Tale obiettivo potrebbe essere conseguito se governi nazionali e UE lavorassero per ridurre le dimensioni delle batterie e delle automobili. Questa, infatti, secondo lo studio T&E, sarebbe la misura più efficace per far calare conseguentemente la domanda di questi materiali.
Veicoli più piccoli e politiche ad hoc ridurrebbero la richiesta di metalli critici fino al 49%. Secondo il rapporto, per decarbonizzare il proprio parco veicoli entro il 2050, l’Europa avrà bisogno di una quantità di materie prime per le batterie di 200 volte superiore a quella consumata l’anno scorso, a meno che non si intervenga. Tuttavia, l’adozione di politiche volte a incentivare la produzione di BEV (veicoli a batteria elettrica) entry-level di piccole dimensioni e a prezzi accessibili, l’innovazione chimica nella produzione delle batterie e la riduzione degli spostamenti con auto private, potrebbero ridurre dal 36% al 49% la domanda di metalli critici, in particolare di litio, nichel, cobalto e manganese.
L’importanza dell’efficienza delle risorse. Andrea Boraschi, Direttore di T&E Italia, ha dichiarato: “L’Europa ha bisogno di elettrificare l’intero parco veicoli entro il 2050, ma quest’obiettivo comporterà una crescente domanda di metalli per le batterie. Se vogliamo evitare di ripetere gli stessi errori commessi con il petrolio, e consegnarci a una nuova “dipendenza” da questi materiali, l’efficienza dovrà svolgere un ruolo importante. In un mondo in cui le risorse sono limitate, auto elettriche più piccole non sono solo un imperativo ecologico, ma rappresentano anche una solida opzione economica e industriale”.Necessaria una strategia europea. La riduzione delle dimensioni delle batterie, attraverso la produzione di veicoli elettrici più piccoli, è il modo più efficace per ridurre la domanda di metalli (19-23%). T&E ritiene sia necessaria una strategia a livello europeo per passare a veicoli elettrici più piccoli, più accessibili e che richiedono meno risorse per la produzione, rispetto ai grandi modelli di SUV che arrivano oggi sul mercato. Le politiche nazionali dovrebbero includere incentivi fiscali per i modelli più piccoli, mentre a livello europeo sono necessari standard di efficienza per le batterie e obblighi per le case automobilistiche di maggiore produzione di modelli entry-level.
Serve politica industriale che incentivi nuove tecnologie. Le auto elettriche più piccole sono una soluzione ideale anche per batterie realizzate con chimiche più efficienti e meno resource intensive, con un potenziale di riduzione della domanda fino al 20%. È necessaria una forte politica industriale per aumentare la produzione europea di nuove tecnologie come le batterie a base di litio-ferro-fosfato (LFP) e agli ioni di sodio (Na-ion). La riduzione degli spostamenti con le autovetture private può poi consentire un’ulteriore riduzione della domanda del 7-9%. T&E, inoltre, chiede che vengano introdotte una serie di misure, tra cui la costruzione di meno strade, la riduzione dello spazio disponibile per le auto private e la tariffazione dei parcheggi. I governi dovrebbero inoltre promuovere il trasporto pubblico e condiviso e la mobilità attiva.
Andrea Boraschi ha dichiarato: “La realizzazione di auto elettriche più piccole è la cosa più importante che possiamo fare per ridurre il consumo di materie prime per le batterie. Uno standard di efficienza dell’UE potrebbe imporre alle case automobilistiche di fornire finalmente veicoli più leggeri dal punto di vista delle risorse, che saranno inoltre più convenienti dei modelli sovradimensionati di oggi. C’è mercato per milioni di piccoli BEV in Europa, ma i consumatori non riescono a trovarli sul mercato”.