Consegna pacchi, pubblicità, processore: tutti i (nuovi) volti di Amazon

Libreria online, grande magazzino globale, piattaforma video on demand, fucina di nuove forme di disciplina del lavoro, precursore dei trend tecnologico-consumistici del futuro. È già difficile definire che cosa sia Amazon oggi: la creatura di Jeff Bezos sembra non avere limiti in fatto di espansione dei campi in cui è attiva.

Ma quale sarà il volto dell’Amazon di domani? Come gli altri colossi della digital economy, l’impero dell’e-commerce sta diversificando potentemente il proprio business. Negli ultimi giorni si sono succedute una serie di novità che sembrano indicare le direzioni in cui il gigante di Seattle si sta muovendo. Eccole in rapida successione. Fino alla prossima, inaspettata mossa.

Amazon postino

Come ha rivelato Wired, Amazon in Italia sta per diventare un postino. Due società controllate dal gigante dell’e-commerce, infatti, sono entrate nel registro degli operatori postali autorizzati ad operare in Italia, depositato al ministero dello Sviluppo economico (che in tutto sono 4.463). Nel registro sono entrate due controllate del gruppo, Amazon Italia Logistica e Amazon Italia Transport.

In questo modo le due società di Amazon hanno “sanato” la propria posizione dopo che erano state sanzionate con una multa di 300 mila euro dall’Agcom, l’Autorità garante delle comunicazioni, perché svolgevano attività di consegna posta senza averne le autorizzazioni. Dopo aver pagato la multa, lo scorso ottobre Amazon aveva fatto richiesta al Mise per entrare nell’elenco degli operatori postali, richiesta accolta.

Questa decisione apparentemente formale apre in realtà scenari inediti. Come scrive il Sole 24 Ore, la multinazionale potrebbe aprire una sfida a Poste Italiane (che movimenta il 44% dei pacchi in Italia) e agli altri operatori della logistica. Creando un’integrazione verticale tra vendita (Amazon Italia detiene il 50% della quota di e-commerce), controllo dei prezzi e consegna. Gli occhi dell’Antitrust sono già sul dossier.

Le controllate da Amazon potranno consegnare posta sopra i 2 chilogrammi di peso e pacchi tra i 20 e i 30 chilogrammi, servizi di pony express, raccomandate urgenti, consegna con data e ora certa. Tra le autorizzazioni anche quella per servizi a valore aggiunto per invii postali fino a 2 chili e per pacchi fino a 20 chili.

Amazon agenzia pubblicitaria

Il colosso guidato da Bezos punta anche al mercato pubblicitario. Come scrive il Wall Street Journal, un po’ in sordina «il rivenditore online è salito al terzo posto nel mercato pubblicitario online degli Stati Uniti dopo i player dominanti, Alphabet Inc., controllata da Google, e Facebook».

Secondo le stime, i ricavi pubblicitari sono destinati a raddoppiare nel corso del 2018. Al cuore dell’approccio di Amazon agli ads ci sono, ovviamente, i dati che la piattaforma raccoglie in modo minuzioso sugli utenti e le loro abitudini d’acquisto.

Amazon si fa il suo processore

Terzo e ultimo volto di questa povvisoria galleria è quello che riguarda il mondo del software, dunque il più invisibile agli occhi dei comuni cittadini e consumatori. È il sito Tom’s Hardware questa volta a riportare nel dibattito italiano l’annuncio di Amazon, e cioè «l’ingresso nel suo parco macchine AWS di Graviton, una CPU basata su architettura ARM che sarà al centro di nuove istanze EC2. Graviton non nasce dall’oggi al domani, ma affonda le proprie radici in un’acquisizione fatta da Amazon negli anni scorsi, quando portò tra le proprie fila gli Annapurna Labs».

Per i non tecnici, la sostanza è che ora il gruppo dispone di hardware proprietario. Nonostante al momento non pare abbia intenzione di usare il processore Graviton sui suoi sistemi cloud, la scelta apre la strada a una diversificazione di fornitori. Amazon smette di essere dipendente per le forniture di CPU da Intel. A lungo termine, affidandosi a software proprio Amazon potrebbe ottenere importanti risparmi.

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