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Affitti brevi, la startup Ruralis ottiene 1 milione di euro in finanziamenti a fondo perduto
Nel panorama imprenditoriale italiano, molte startup guardano agli investitori privati e ai modelli americani di raccolta fondi, trascurando spesso un’importante risorsa locale: i finanziamenti pubblici. L’Italia, con il supporto dei fondi europei, nazionali e regionali, offre strumenti di crescita unici che possono risultare decisivi soprattutto per le realtà in fase di sviluppo. Tra gli esempi di come sia possibile scalare un’azienda senza dover necessariamente cedere quote di capitali c’è Ruralis, startup proptech campana specializzata nella gestione digitale degli affitti brevi nelle aree interne del Paese. Nel 2024 la società, grazie a una strategia mirata e alla capacità di navigare la complessa burocrazia italiana, ha ottenuto oltre 1 milione di euro in finanziamenti a fondo perduto, stabilendo un record nel settore.
«Ottenere tali fondi, tuttavia, non è un processo semplice né immediato», spiega il Ceo Nicolas Verderosa. «Con Invitalia, ad esempio, abbiamo subìto un iniziale rigetto della domanda, ma non ci siamo arresi: grazie al supporto di uno studio legale e a un’accurata dimostrazione di crescita e mercato, siamo riusciti a ribaltare la decisione».
Secondo Verderosa, in alcune regioni prevalgono ancora relazioni personali a scapito della meritocrazia, ma ciò non significa che si debbano abbandonare le opportunità disponibili. Ruralis ha infatti ottenuto il sostegno della Regione Puglia, della Regione Emilia Romagna, di Invitalia e di diversi progetti finanziati dalla Commissione europea, rafforzando il proprio ruolo nel diventare leader nel supporto ai proprietari di case vacanza, grazie agli sviluppi tecnologici e valorizzando le piccole comunità in un’ottica sostenibile.
Tecnologia e sviluppo per il turismo nei borghi
Ruralis punta ad un approccio innovativo alla gestione degli affitti brevi. La startup ha sviluppato un’applicazione che semplifica la gestione delle proprietà per i proprietari, fornendo strumenti avanzati per la prenotazione, il monitoraggio delle performance e il coordinamento delle attività. L’integrazione con piattaforme come Airbnb e Booking.com consente una visibilità immediata su scala internazionale, mentre il supporto operativo e strategico offerto da Ruralis aiuta i proprietari a ottimizzare la redditività delle loro case vacanza.
Il modello di business di Ruralis aiuta a rivitalizzare i piccoli borghi italiani, trasformando case inutilizzate in strutture ricettive e portando nuove opportunità economiche in territori che spesso faticano ad attrarre investimenti. Il tutto non solo attraverso l’innovazione digitale, che semplifica la gestione degli affitti per i proprietari, ma anche tramite i social media, strumenti fondamentali per far conoscere il potenziale di questi luoghi. Attraverso le proprie piattaforme digitali, l’azienda si impegna a dare visibilità a problematiche, opportunità e notizie legate ai borghi italiani, contribuendo a una narrazione più autentica e consapevole del turismo nelle aree interne.
Le risorse ottenute tramite finanziamento, quindi, stanno consentendo all’azienda di potenziare il proprio impatto sulle aree interne italiane, portando nuova linfa economica in territori spesso trascurati dal turismo. L’obiettivo dichiarato è ora quello di continuare a crescere e consolidare il proprio ruolo come punto di riferimento nel digital property management per gli affitti brevi nelle aree interne, contribuendo allo sviluppo di un turismo più sostenibile e inclusivo.