Ruralis: l'Airbnb delle aree interne, fondata da expat rientrati in Italia
Si chiama Ruralis.com la prima startup italiana per lo sviluppo del turismo e la gestione di case vacanze nelle aree interne del nostro Paese. Potremmo definirla l’Airbnb delle zone rurali e montane, ed è stata fondata nel 2020 da un team di giovani “cervelli” con formazione in campo economico e turistico, rientrati in Italia in seguito al Covid, per mettere in pratica le esperienze maturate tra Nord America, Asia ed Europa.
Proprio per crescere, Ruralis.com ha lanciato una campagna di equity crowdfunding su CrowdFundMe. «Puntiamo a rinforzare la nostra posizione di leader senza competitor nel mercato dell’ospitalità nei territori di campagna, montani e meno serviti dalle infrastrutture logistiche e tecnologiche, mettendo a frutto e contestualizzando nel nostro Paese gli esempi turistici internazionali più virtuosi che abbiamo studiato e sperimentato», dichiarano Nicolas Verderosa e Lucio Nitti, Ceo e Coo di Ruralis.com, laurea in materia economiche e lunghe esperienze professionali tra Inghilterra, Damimarca, Lettonia, Spagna, Cina e Nord America, entrambi a capo di un team di una decina di giovani, tutti rientrati in Italia per lavorare nella startup.
La campagna ha superato l’obiettivo minimo di raccolta pari a 90 mila euro, con l’ingresso di soci da Australia, Stati Uniti, Armenia, Irlanda, Germania, Francia, Inghilterra, Spagna, Austria e Sud Africa. A supporto del team di Ruralis.com in questa operazione c’è un pool di professionisti con una comprovata esperienza a supporto delle startup, tra i quali Giancarlo Vergine, con la sua Over Ventures.
«La campagna di equity crowdfunding – spiegano Verderosa e Nitti – servirà proprio a sostenere la nostra espansione sul piano nazionale, prima al Sud, poi al Centro e i fondi raccolti saranno impiegati per rafforzare la tecnologia della piattaforma Ruralis.com, soprattutto sul piano delle prenotazioni e dell’offerta ai proprietari di servizi di analisi e reportistica, per attività di marketing finalizzate alla gestione di nuovi immobili e per l’ ingrandimento del team».
Dall’Irpinia al resto del Sud
Ruralis.com è l’unico operatore che digitalizza le strutture ricettive situate nelle zone rurali e più isolate del territorio italiano. Copre tutti i servizi di gestione e valorizzazione degli immobili e dei soggiorni (a eccezione di check in/out, pulizie e manutenzione), sia per privati che per pubbliche amministrazioni e offre ai turisti di tutto il mondo la possibilità di scoprire bellezze storico-paesaggistiche ed esperienze nascoste e inedite. Al momento i 40 immobili gestiti dalla piattaforma si trovano tutti in Irpinia, ma entro la fine dell’anno – secondo le previsioni aziendali – lo saranno anche Molise, Basilicata, Campania e Puglia.
I numeri di Ruralis
Startup innovativa dai ritmi di crescita sostenuti, Ruralis.com nel 2022 ha ospitato più di 3.800 persone (+348,95% rispetto al 2021) di 23 nazionalità diverse, con un aumento dei ricavi (196mila euro) di circa il 240% e ora punta a raggiungere, entro il 2025, 900 tra strutture e case vacanze, totalizzando un fatturato di oltre 2,5 milioni di euro, con un margine Ebitda del 20%.
È nata per risolvere un problema del mercato italiano degli affitti brevi in luoghi decentrati, ovvero la mancanza di molte location online, o sui principali portali di prenotazione e la loro incapacità di organizzazione e promozione. Ruralis.com non ha concorrenti diretti in Italia (verticali sul segmento rurale) e si muove in un settore, quello del Property Management per affitti brevi, che nel 2022 ha mostrato una forte crescita nelle zone interne del Paese, con un incremento del 41% del fatturato per gli operatori che si sono concentrati su questa fascia (dati Rentals United).
Secondo l’Osservatorio Emma Villas, lo scorso anno, la locazione di ville e casali di pregio è salita del 52%, con un ritorno massiccio di turisti stranieri e Airbnb ha segnalato un aumento di richieste per case con vista vigneto, con l’Italia al terzo posto nella classifica delle dieci mete europee più ambite.
Nella foto: i laghi di Monticchio, in Basilicata