Didays 2022, innovazione ed essere umano sono al centro del dialogo
Innovazione ed essere umano: due temi che coesistono e che sono stati il focus del talk in anteprima che si è svolto martedì al Made Competence Center di Milano e che ha presentato i Digital Innovation Days 2022, a ormai pochi giorni dal debutto. I Didays, infatti, si terranno presso il Talent Garden di Milano dal 26 al 28 ottobre, sia in presenza che in streaming.
Il talk è stato aperto da Giulio e Nicola Nicoletti, CEO dei Digital Innovation Days, e ha visto gli interventi di Nicola Neri, CEO di Ipsos, Esther Intile, head of employer branding global di Enel, Fabio Padoan, co-founder e chief strategy&creative office di Together e Andrea Concas, founder e CEO di Art Rights. Al centro del dialogo, moderato da Albi Hoxa, head of pubblic affairs&communication dei Didays, l’essere umano, richiamato anche nel titolo dell’edizione 2022 dell’evento, ‘Human for future’.
«L’evento di quest’anno sarà più grande di quello dell’anno scorso – ha dichiarato Nicola Nicoletti – Abbiamo un main stage, nella sala grande di Talent garden, e la sala digital, nella quale si alterneranno le quattro sale verticali: e-commerce, influencer marketing, social media e web marketing, ognuna gestita dal nostro team insieme a un moderatore. Abbiamo, poi, due sale workshop. Ringrazio dunque gli speaker, che ∫, e i nostri sponsor che ci hanno sostenuto in questa nuova edizione.»
«Abbiamo lavorato tanto affinché ogni anno l’edizione sia migliore, più interessante e più ricca di realtà coinvolte – ha continuato Giulio Nicoletti – Vogliamo portare quelle che sono le novità dell’anno e le prospettive per il futuro.»
«Il principio che guida i Digital Innovation Days è quello di divulgare, di mettere a sistema diversi attori, principalmente aziende e professionisti – ha affermato Albi Hoxa, introducendo gli ospiti – Da quest’anno abbiamo anche avviato un dialogo con dei soggetti istituzionali e dei centri di ricerca per completare quella che è la panoramica dei Didays.»
Il primo intervento è stato quello di Nicola Neri, che ha presentato le ricerche condotte da Ipsos negli ultimi mesi sui principali motivi, e relativi livelli, di preoccupazione degli italiani e, più in generale, del mondo: la pandemia, il conflitto Russia-Ucraina e il conseguente aumento del costo della vita.
«Sono, in questo periodo, temi che attraversano un grande cambiamento – ha affermato il CEO di Ipsos – e credo che a maggior ragione sia interessante cercare di allargare lo sguardo e capire qual è il contesto in cui viviamo. Attraverso una maggior comprensione del contesto, auspicabilmente, riusciamo a capire meglio quello che succede e a prendere decisioni migliori, anche in un contesto aziendale. È importante ricordarsi che le persone fanno la differenza e questo deve essere uno stimolo sul profilo delle aziende. In un momento in cui le persone si sentono travolte dalle pressioni, le aziende hanno l’opportunità di stare vicino alle persone, di essere in sintonia con loro, di capire le diverse sfaccettature. È un’opportunità di crescita, di offrire nuovi servizi e avvicinarsi a un certo tipo di persone, piuttosto che di rafforzare il legame con i propri dipendenti.»
«Le organizzazioni sono fatte di persone – ha affermato Esther Intile –. L’organizzazione è un essere umano, che si evolve, che è composto da organi, da connessioni neurali, che muta e si adatta ad un contesto e in cui tutto deve funzionare bene. Dunque, anche le organizzazioni subiscono un certo livello di stress, che deve essere smaltito affinché si possa lavorare bene.»
«Quello che facciamo a Together – ha dichiarato Fabio Padoan – è mettere al centro non solo le persone, ma anche le relazioni. Il sistema è così complesso che lo sforzo è proprio questo: creare relazioni di qualsiasi natura, siano esse tra agenzia e clienti, tra uomo e macchina, tra due culture ecc. Questa sfida ci ha permesso di diventare polifunzionali, è diventata un punto di forza. Facciamo sistema.»
Prima di dare la parola all’ultimo ospite, Andrea Concas, Albi Haxa ha domandato agli speaker che cosa significasse per loro fare innovazione. Fabio Padoan ha risposto affermando che l’innovazione permette di essere sempre più umani.
«Facciamo innovazione perché è necessaria – ha risposto Esther Intile – Qualche tempo fa un collega mi ha mostrato una fotografia del parco centrale della sede di Google negli Stati Uniti. In questo parco c’è lo scheletro di un dinosauro, che serve come monito, come a dire ‘se non innoviamo finiremo estinti come lui’.»
«L’innovazione si muove spesso in zone grigie, non regolamentate – ha poi affermato Andrea Concas – Davanti a tante opportunità abbiamo anche tanti lati oscuri che vanno gestiti. Questo fa parte dell’innovazione.» E di questo si occupa Art Rights, nella sua mission di tutela degli artisti online.
Gli ospiti si sono poi salutati, dandosi appuntamento al 26 ottobre, primo giorno d’evento. I biglietti sono ancora disponibili sulla pagina dei Digital Innovation Days.
In foto da sinistra: Albi Hoxa, Nicola e Giulio Nicoletti