Stato della tecnologia in Europa: verso i 100 miliardi di dollari investiti, i 5 trend da tenere d'occhio
Il rapporto Stato della tecnologia in Europa, edizione 2021, disegna un’Europa in forte crescita nel campo degli investimenti nella propria industria tecnologica: il vecchio continente, dice l’analisi redatta dal venture capital Atomico, si appresta a raggiungere i 100 miliardi di dollari investiti in un solo anno, consolidando il suo ruolo come potenza tecnologica globale. I livelli di investimento “early-stage” sarebbero per la prima volta pari a quelli degli Stati Uniti, e il numero di nuovi unicorni in aumento: così l’industria tecnologica europea sta crescendo più velocemente di quanto non facesse prima della pandemia, aumentando il proprio valore di 1 trilione di dollari soltanto nei primi 8 mesi del 2021.
L’analisi su 45 paesi: spunta il “volano tecnologico” europeo
Il rapporto, una profonda analisi annuale dei dati dell’industria tecnologica europea che comprende 45 paesi, è pubblicato in collaborazione con Slush, la più grande community di startup al mondo, con il supporto di Orrick, uno dei principali studi legali di tecnologia con presenza globale, di Silicon Valley Bank e della società di gestione degli investimenti Baillie Gifford.
«L’Europa sta vivendo una rivoluzione tecnologica con profondi effetti sulle economie, sulla società e sull’ambiente, guidata da due tendenze irreversibili – afferma Tom Wehmeier, partner di Atomico e coautore del rapporto –: una, che non è relativa soltanto all’Europa, è la marcia inarrestabile della tecnologia. L’altra è quella che noi chiamiamo il volano tecnologico europeo – un insieme di fondamenta incredibilmente forti che includono una profonda pipeline di talenti, team fondatori eccezionalmente forti e un pool sano di investitori a tutti i livelli – che fa emergere gli unicorni e crea valore con frequenza e grandezza sempre maggiori. Queste due tendenze aiutano l’ecosistema tecnologico europeo a prosperare, anche nel caso in cui le macro condizioni dovessero cambiare».
«Il mercato, inoltre, sta diventando più liquido, con la convergenza di diversi tipi di investitori e crescente appetito da parte dei mercati pubblici – aggiunge Sarah Guemouri, Senior Associate di Atomico e coautrice del rapporto –. Anche in uno scenario conservativo, ci aspettiamo, come minimo, che la tecnologia europea raddoppierà nel prossimo decennio e aumenterà di valore per trilioni di dollari».
Stato della tecnologia in Europa: 5 trend del 2021
L’Europa si consolida come attore tecnologico globale
Dopo anni di costruzione dell’ecosistema, la tecnologia europea è sulla buona strada per superare il traguardo dei 100 miliardi di dollari di capitale investito in un solo anno, quasi 3 volte il livello raggiunto nel 2020. (Fonte: Dealroom)
Il numero totale di aziende tecnologiche che hanno scalato fino a 1 miliardo di dollari in Europa è salito da 223 dell’anno scorso a 321 di quest’anno. (Fonte: Dealroom, Atomico)
I grandi round (oltre i 250 milioni di dollari) sono ora la norma in Europa, essendo cresciuti di 10 volte rispetto allo scorso anno, rappresentano ora il 40% del capitale totale investito nella regione. (Fonte: Dealroom)
L’Europa ha la sua pipeline di startup “early stage” più forte di sempre, con il 33% di tutto il capitale investito a livello globale in round fino a 5 milioni di dollari. Questo rende l’Europa la seconda regione a livello globale quando si tratta di investimenti, con un totale di 3,8 miliardi di dollari contro i 4,1 degli USA. (Fonte: Dealroom)
Guardando al numero di unicorni per abitante, Cambridge emerge come la capitale europea degli unicorni. (Fonte: Dealroom).
I risultati stanno superando le proiezioni sia nel mercato azionario che in quello privato
Negli ultimi 12 mesi, l’Europa ha visto aumentare di oltre 750 miliardi di dollari il valore del mercato tecnologico azionario e attualmente si trova sopra i 2 Trilioni di dollari. L’Italia ha toccato i 26,6 miliardi, l’anno scorso era a quota 14,5 miliardi di dollari, e quest’anno entra nei i primi 10 paesi per capitalizzazione del mercato tecnologico.(Fonte: CapIQ)
Le IPO blockbuster (oltre i 10 miliardi di dollari) stanno diventando la norma. La più grande IPO del 2021 è quella della società rumena UiPath, che debutta a circa 35.6 miliardi di dollari dopo il giorno di apertura. Altre quotazioni pubbliche su larga scala sono state Auto1, Wise e Deliveroo, che hanno tutte avuto scambi sopra i 10 miliardi di dollari nel loro primo giorno. (Fonte: Atomico)
15 aziende tecnologiche europee sono state quotate tramite SPAC nel 2021 per un Enterprise Value di 62 miliardi di euro. 14 delle 15 aziende sono ora quotate nelle borse americane. 13 delle 15 erano sostenute da VC. Queste aziende coprono aree tecnologiche chiave, come il quantum computing, la mobilità elettrica,la componentistica per l’elettronica, il fintech e la salute digitale. Di queste aziende 9 su 15 provengono dal Regno Unito – e tutte si sono quotate in borsa negli Stati Uniti. (Fonte: CapitalIQ)
Il valore aggregato delle uscite delle aziende tecnologiche europee tramite M&A e quotazioni pubbliche è già ben oltre 180 miliardi di dollari e ha superato i livelli del 2020: questo è il dato più alto degli ultimi cinque anni. Il 2021 è stato un anno record finora per il deal making, con un totale di 47 uscite sostenute da Private Equity da oltre 1 miliardo di dollari, quasi il quadruplo rispetto all’intero 2020. (Fonte: Dealroom)
Ci sono attualmente 26 aziende tech europee con lo status di decacorno (valore oltre i 10 miliardi di dollari) rispetto alle 12 del 2020. Adyen è ora sulla buona strada per essere la prima azienda tecnologica europea fondata dopo il 2000 a raggiungere i 100 miliardi di dollari, con una valutazione che raggiunge un massimo 2021 YTD di 99 miliardi di dollari al novembre 2021. (Fonte: Dealroom)
Le startup “Planet Positive” guadagnano terreno
Negli ultimi cinque anni sono stati investiti oltre 31 miliardi di dollari in aziende tecnologiche “purpose-driven” in Europa, che rappresentano il 15% di tutti i finanziamenti e con un aumento anno su anno del 57%. Le aziende “purpose-driven” indicano quelle realtà che costruiscono un futuro sostenibile per tutti affrontando uno o più SDGs. (Fonte: Dealroom)
Investimenti Planet Positive – definizione di aziende che lavorano per fare un uso sostenibile delle risorse del pianeta – hanno ottenuto l’11% dei finanziamenti totali nel 2021, con le startup tecnologiche Clean Energy e Climate che hanno fatto la parte del leone nei finanziamenti, con il 24% ciascuna di tutto il capitale investito in aziende tecnologiche “purpose-driven” nel 2017-2021 ( ad oggi) . (Fonte: Dealroom)
Guardando ai primi dieci paesi per numero di nuovi fondi, circa la metà dei nuovi fondi VC raccolti nel 2021 hanno una politica ESG sul loro sito web (Fonte: Craft)
L’accesso ai finanziamenti e ai talenti sono sfide chiave per i fondatori europei di tecnologia; in particolare nell’Europa meridionale
Per quanto riguarda i finanziamenti, il Portogallo si distingue con il 54% degli intervistati che vedono i finanziamenti come una una sfida particolare per la tecnologia europea nei prossimi 12 mesi. Il 20% degli italiani e il 29% degli intervistati spagnoli hanno anche detto che la raccolta di fondi è ancora una sfida. (Fonte: State of European tech survey 2021)
I fondatori in Italia hanno acquisito la loro esperienza all’estero: l’Italia ha la più alta quota di fondatori “migranti” con il 64% dei fondatori intervistati che hanno lavorato per compagnie dal valore di più di 1 Miliardo di dollari fuori dall’Italia, mentre Svezia e Germania hanno la quota più bassa. (Fonte: Dealroom)
La diversità di genere nella tecnologia
Le donne e le minoranze etniche hanno tuttora molte più difficoltà a raccogliere capitali rispetto agli uomini e alle persone bianche. (Fonte: State of European Tech survey 2021)
Nonostante le dimostrazioni che i team misti e diversificati hanno prestazioni migliori, questi hanno ottenuto solo il 9% del capitale raccolto nel 2021. (fonte: Dealroom)
Basato sull’analisi di Extend Ventures su un campione di 4.684 aziende tech con sede in Europa che hanno raccolto più di 2 milioni di dollari di finanziamento totale dal 1 gennaio 2020, solo lo 0,7% del capitale totale raccolto fino ad oggi è stato raccolto da fondatori donne nere; 1,1% da fondatori uomini neri; 22,7% da donne bianche (Fonte: Extend Ventures)
Mentre la diversità di genere nei team di fondatori rimane scarsa in tutta Europa, ci sono alcune variazioni tra i paesi. Il Portogallo ha il più basso tasso di team di soli uomini che ricevono finanziamenti (75%), mentre l’Irlanda ha il più alto tasso di team fondatori interamente femminili (10%). (Fonte: Dealroom)
I commenti dei partner
«La tecnologia europea è a un punto di svolta. L’attuale livello record di investimenti è il culmine di molti anni di lavoro di base che ora sta pagando – ha detto Chris Grew, uno dei partner di Orrick, a Londra, il principale consulente legale europeo di tecnologia per 23 trimestri consecutivi –. Stiamo sperimentando un interesse amplificato da parte degli investitori globali che cercano l’accesso all’ ecosistema tecnologico europeo, e le uscite significative stanno dando ai fondatori l’accesso a più opportunità mai viste prima. Questi sono tempi estremamente eccitanti e Orrick è orgoglioso di fare la sua parte».
Miika Huttunen CEO, Slush, commenta: «Sembra solo ieri quando Slush e Atomico sono stati coautori del primo rapporto State of European Tech nel 2015. Allora, ci sentivamo piuttosto soli nella nostra fiducia nell’ecosistema tecnologico europeo. Sei anni dopo, la storia non potrebbe essere più diversa. Nel nostro rapporto inaugurale, abbiamo celebrato i 10 miliardi di dollari investiti in startup europee. Oggi, siamo sulla buona strada per celebrare i 100 miliardi di dollari. Abbiamo anche rimpianto la mancanza di una grande azienda tecnologica europea. Ora, è solo una questione di tempo prima che Adyen, Spotify o Klarna superino i 100 miliardi di dollari di market cap. Aver raggiunto questi traguardi nel mezzo di una pandemia globale è una delle più grandi dimostrazioni di perseveranza umana nella storia. Però è ancora più importante sottolineare che nemmeno noi avremmo potuto sognare un futuro in cui l’Europa sarebbe stata paragonabile al colosso che sono gli Stati Uniti. A questo proposito, è sorprendente vedere che ora siamo alla pari con gli Stati Uniti nel volume di investimenti early-stage. Questo dimostra chiaramente che gli anni d’oro della tecnologia europea sono ancora davanti a noi».
Questo il commento di Erin Platts, a capo dell’EMEA e presidente della filiale del Regno Unito di Silicon Valley Bank: «L’economia dell’innovazione europea ha dimostrato di essere un hub globale, un leader per l’innovazione negli ultimi dieci anni ed è ora ad un punto cruciale della sua maturità. Crediamo di essere all’inizio di un’epoca d’oro per l’innovazione europea. Il 2021 è stato senza dubbio l’anno migliore per l’ecosistema europeo dell’innovazione con un record di 100 miliardi di dollari che dovrebbero essere investiti entro la fine dell’anno. Il nostro ecosistema è fiorente, ora abbiamo la profondità, l’ampiezza e la domanda internazionale che ha reso l’Europa una potenza tecnologica. Siamo ottimisti sul fatto che vedremo il nostro ecosistema di innovazione diventare sempre più forte, in quanto più è attraente e diversificato, più grande diventa. È forse il momento più eccitante nell’industria dell’innovazione e il centro di gravità si sta spostando verso l’Europa, che assume un ruolo di primo piano sulla scena mondiale».
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