Maxi multa per Amazon e Apple: dall'Antitrust sanzione da 200 milioni
Avrebbero «posto in essere un accordo restrittivo che non permetteva a tutti i rivenditori legittimi di prodotti Apple e Beats “genuini” di operare sul marketplace amazon.it». Per questo, in sintesi, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha multato Amazon e Apple con sanzioni complessive pari a 200 milioni di euro. L’istruttoria dell’Antitrust è stata conclusa il 16 novembre 2021 e il risultato è stato reso noto la mattina del 23 novembre. Per le società del gruppo Amazon la sanzione è di 68,7 milioni di euro, mentre di 134,5 milioni di euro quella irrogata alle società del gruppo Apple. Oltre alle multa, l’Agcm ha intimato a tali società di porre fine alle restrizioni, permettendo l’accesso ad Amazon.it ai rivenditori di prodotti Apple e Beats “genuini” in modo non discriminatorio.
«L’istruttoria – si legge in una nota dell’Agcm – ha permesso di accertare che talune clausole contrattuali di un accordo stipulato in data 31 ottobre 2018 – che vietavano ai rivenditori ufficiali e non ufficiali di prodotti Apple e Beats di utilizzare Amazon.it, permettendo la vendita dei prodotti Apple e Beats in tale marketplace solo ad Amazon e a taluni soggetti scelti singolarmente e in modo discriminatorio – violano l’art. 101 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea».
«Nell’istruttoria – prosegue la nota – si è infatti appurata la volontà di introdurre una restrizione meramente quantitativa del numero di rivenditori, permettendo solo ad Amazon e a taluni soggetti, individuati in modo discriminatorio, di operare su Amazon.it. Le clausole dell’accordo hanno altresì limitato le vendite transfrontaliere, in quanto si è operata una discriminazione dei rivenditori su base geografica. Le restrizioni dell’accordo si sono riflesse sul livello degli sconti praticati dai soggetti terzi su Amazon.it, diminuendone l’entità».
Il comunicato dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato prosegue rimarcando che «la restrittività di tali condotte appare confermata dalla circostanza che Amazon.it rappresenta il luogo di commercio elettronico dove si realizza almeno il 70% degli acquisti di prodotti di elettronica di consumo in Italia, di cui almeno il 40% è rappresentato da rivenditori che utilizzano Amazon come piattaforma di intermediazione. Appare quindi fondamentale che l’applicazione delle regole di concorrenza assicurino un level playing field per tutti i rivenditori che utilizzano i marketplace come luogo sempre più rilevante per lo svolgimento della propria attività commerciale, soprattutto nel contesto odierno, evitando la realizzazione di condotte discriminatorie che restringono la concorrenza».
«In questa prospettiva, la decisione dell’Autorità riconosce, in linea con la giurisprudenza della Corte di giustizia UE, la necessità che i sistemi di distribuzione, al fine di essere compatibili con le regole sulla concorrenza, si basino su criteri di natura qualitativa, non discriminatori e applicati indistintamente a tutti i potenziali rivenditori. L’Autorità è stata capofila in tale azione e, grazie al suo intervento e alla collaborazione prestata, le autorità nazionali di concorrenza della Germania e della Spagna hanno successivamente avviato analoghi procedimenti». Così la nota dell’Agcm, qui il provvedimento integrale.