Stanchezza, polmoni compromessi e disturbi neurologici: i danni a lungo termine del Covid
Dispnea, tosse, stanchezza, disturbi polmonari, cardiovascolari e neurologici: questi i sintomi del Long Covid. Questo termine appena coniato si riferisce a una serie di sintomi non preesistenti a una persona guarita da Covid. Numerosi sono gli studi che si stanno facendo sul Long Covid, tra cui lo studio condotto dalla dottoressa Lucette Cysique dell’Università UNSW insieme al suo team.
L’Università di Sidney UNSW ha creato una taskforce internazionale di psicologi con l’obiettivo di verificare i danni a lungo termine causati dal Covid 19. Il team ha già creato una serie di questionari e test pubblicati nel Journal of the International Neuropsychological Society.
La dottoressa Cysique dell’UNSW afferma: «Visto che il covid-19 è un nuovo virus e le ricerche di conseguenza sono anch’esse nuove, dobbiamo sviluppare eccellenti metodi di ricerca per creare delle domande, ad esempio: quante persone hanno lo stesso problema, quanto dura, quanti pazienti si sono ripresi, questi problemi neurocognitivi possono determinare demenza in alcuni soggetti?». La dottoressa Cysique, esperta HIV neuropsychology, ha creato lo scorso anno un team di persone del Neurocovid International Society che ora conta 120 esperti.
I test
I test si suddividono in brevi, medi e integrali. Per quanto riguarda i test di base, comprendono esclusivamente una seduta medica online, un breve questionario per valutare l’olfatto, il gusto e la salute mentale. Il test integrale comprende valutazioni cognitive olfattive computerizzate, test neuropsicologici e test oggettivi sul gusto e l’olfatto. Oltre al test ci sono anche consigli su come affrontare situazioni di stress o di vulnerabilità psicosociale dettate dalla pandemia e dall’infezione .
La dottoressa Cysique e i suoi colleghi hanno sperimentato il suddetto metodo negli studi ADAPT guidati dal professor Gail Matthews dell’instituto Kirby. Gli studi ADAPT seguono oltre 150 persone che hanno avuto il Covid già due anni fa per capire come le persone si riprendono dopo l’infezione. «Un significante numero di persone continua ad avere una serie di sintomi anche dopo parecchi mesi dopo un’infezione acuta – sottolinea il professor Matthews – Quando si studiano fenomeni come i danni a lungo termine del Covid è fondamentale che si usino misure generalizzabili globalmente come quelle sviluppate dalla taskforce di Neurocovid International Neuropsychology».
Secondo i test finora validati il 23% dei partecipanti ha avuto problemi neurocognitivi durante i sei mesi dopo l’infezione e come ricorda la dottoressa Crysque: «questi disturbi neurocognitivi non sono correlati a disturbi depressivi o ansiosi bensì riguardano anomalie a livello del sistema immunitario».
Leonardo Barbieri
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