Treedom, aumento di capitale da 8 milioni. In futuro quotazione in Borsa

Piantare un albero a distanza e curarne la crescita grazie al digitale. Treedom, startup sbocciata nel 2010 a Firenze, ha raccolto un aumento di capitale da 8 milioni di euro, round in cui Banca Generali è stata lead investor con 3 milioni di euro. «Treedom – ha dichiarato Maria Ameli, Head of Equity Private Investments di Banca Generali – è una azienda unica nel suo genere nonché una delle più belle realtà nel campo dell’agritech, del consumer tech e della sostenibilità. Questo investimento rientra nel programma BG4Real di Banca Generali che ha l’obiettivo di valorizzare le PMI sensibili allo sviluppo sostenibile contribuendo a far percepire sempre di più le capacità del paese di generare innovazione». Il 100% di Treedom è stato valutato 33 milioni di euro pre money. L’operazione punta ad accompagnare la società nel percorso di espansione sui mercati esteri in vista di una prossima quotazione in Borsa.

L’obiettivo di Treedom è quello di sostenere la crescita della sensibilità green nel nostro paese. Grazie alla comodità del web, cittadini e aziende possono dare il proprio contributo per piantare alberi in giro per il mondo. «Oggi la grande sfida che attende Treedom è l’espansione su mercati esteri con un particolare focus sull’Europa: Germania, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Benelux e Scandinavia – le parole del CEO e fondatore Federico Garcea – Grazie all’aumento di capitale Treedom potrà investire sullo sviluppo della propria piattaforma web e allargare la propria community, continuando quel percorso che ha iniziato dieci anni fa. Siamo contenti che un’azienda italiana porti un messaggio positivo di sostenibilità in tutto il mondo».

Il successo del modello Treedom si racconta soprattutto con un numero. Da dieci anni questa startup ha registrato oltre 1,5 milioni di alberi piantati in Africa, America Latina, Asia e Italia. Tutto grazie a cittadini e aziende e al coinvolgimento diretto delle comunità di contadini locali. Questo business model ha permesso alla società di rientrare tra le Certified B Corporations, il network di imprese a elevate performance ambientali e sociali. A quasi un anno dello scoppio della pandemia i temi della sostenibilità non sono scomparsi: il ricorso allo smart working, ad esempio, ha avuto effetti positivi su emissioni e sul traffico urbano.

Francesca Ponzecchi

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