Lo sguardo di due artiste sui talenti "adottati" dall'Alto Adige

Luisa Marangon

Immagini, storie di eccellenza, doni e sogni realizzati. Per scoprire una terra, porta tra il mondo mediterraneo e quello germanico, che può essere un luogo di accoglienza e innovazione. Si è inaugurata il 13 dicembre, e sarà aperta fino all’11 gennaio 2019, la mostra interattiva Talents – «Come and take a piece of us» delle artiste Tarin Gartner e Malou Reedorf, alla Dream Factory Gallery di Corso Garibaldi 117 a Milano.

La mostra si compone di due allestimenti: «Talents» e «Come and take a piece of us». Nel primo, il collage fotografico realizzato con tecnica del double exposure dalla fotografa danese Malou Reedorf racconta i volti e le passioni di otto talenti che hanno scelto l’Alto Adige come luogo perfetto in cui vivere e lavorare. Si tratta di immagini composte in cui porzioni di paesaggi, frammenti di natura, elementi di arredo urbano e attimi di vita in generale si incontrano, accompagnate da frasi con cui ogni talento esprime la passione che lo lega alla terra ospitante.

Il secondo allestimento, realizzato dall’artista israeliana Tarin Gartner, è costruito sulla metafora del “dono”. All’interno di tipiche cassette in legno per la frutta sono esposti degli oggetti che gli insider hanno scelto di regalare agli outsider. I doni, incartati con carta creata dagli scarti delle mele, espressione dell’animo green della provincia, rappresentano l’Alto Adige e sono accompagnati da un piccolo suggerimento: un maso da visitare, una cantina da provare, una cima da scalare. Ai visitatori la possibilità di “adottare” uno di questi oggetti, portandolo a casa per scoprire qualcosa in più sull’universo altoatesino.

Una terra di confine che sa accogliere

Marino Casucci

Voluta da IDM Südtirol – Alto Adige, la mostra è un viaggio nelle esperienze di chi in Alto Adige è nato o di chi l’ha scoperto «da grande», scegliendolo come luogo di vita. Un ponte emozionale collega gli «insider» agli «outsider». «L’Alto Adige è un territorio di confine in cui hanno sempre convissuto tre identità: italiana, tedesca, ladina. Oggi, le culture presenti nella nostra provincia sono molte di più – commenta Petra Seppi, responsabile Business Location di IDM Südtirol – Alto Adige -. Ogni nazionalità ha saputo portare qualcosa di unico rendendo l’Alto Adige un luogo vivace, aperto alle innovazioni, affamato di conoscenze. Un territorio perfetto per far crescere aspirazioni professionali e di vita. Ed è proprio questo spirito così dinamico e variegato, ma al tempo stesso così autentico, che abbiamo chiesto alle artiste di rappresentare nella mostra. Un’esposizione in cui chiunque potrà prendere un pezzo di Alto Adige e portarlo con sé».

«L’Alto Adige ci ha accolte. È la “terra straniera” che oggi chiamiamo “casa”. Un luogo che vogliamo far conoscere a chi non lo ha mai vissuto, lasciando che a parlare siano le esperienze e i volti di chi lo vive quotidianamente. – anticipano le artiste Tarin Gartner e Malou Reedorf, entrambe talenti stranieri oggi residenti in Alto Adige -. L’arte consente di creare legami immediati tra le persone, innesca riflessioni, alimenta la curiosità. Per questo, siamo convinte che il fascino di una foto e l’intimità di un regalo sapranno descrivere il territorio e la sua gente meglio di ogni “carta d’identità”. Perché non c’è niente di più bello del raccontarsi attraverso un’emozione».

Profili d’artista

Malou Reedorf e Tarin Gartner

Tarin Gartner, artista contemporanea affermata in Italia e in Europa e docente di ebraico, è nata a Gerusalemme, ma da oltre 20 anni vive in Italia dove si è diplomata con lode all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, per poi spostarsi, dal 2013, in Alto Adige. Con la sua arte, fatta di fotografie, disegni, sculture e istallazioni, racconta conflitti interni ed esterni, a partire dal più cruento, discusso e irrisolto, israelo-palestinese. Con un obiettivo: entrare profondamente in contatto con il mondo, abbattendone ogni barriera.

Malou Reedorf, fotografa, make up artist ed esperta di business management, nel 2015 eletta “Fotografa dell’anno” in Danimarca, suo Paese d’origine, è in Italia dal 2014 e dal 2018 lavora in Alto Adige. Segno inconfondibile del suo stile sono i trucchi, vivaci, irriverenti, quasi onirici, con cui squarcia il velo degli stereotipi, raccontando il mondo che la circonda non come appare nella realtà, ma come vorrebbe che fosse. Tra i suoi soggetti preferiti: le donne che fotografa facendone emergere in maniera graffiante le personalità.

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