Le Poste si «svecchiano»: ora per pagare basta l'impronta

Un dito, o meglio, un’impronta digitale per pagare. Un dito che cerca di abbattere anche uno stereotipo radicato. Si scrive Poste Italiane ed è difficile, infatti, non immaginare code allo sportello, attesa, sbuffi. Ci siamo passati tutti, o quasi. Da un po’ di anni, però, le Poste stanno cercando di svecchiarsi, di accodarsi alla rivoluzione digitale che è arrivata ormai nelle case di tutti. Così per i pagamenti arriva il “fingerprint”, ovvero l’impronta digitale. Poste Italiane lancia una nuova modalità di pagamenti che consente ai clienti che usano le app collegate al conto BancoPosta o alle carte di pagamento Postepay di eseguire operazioni, come trasferimenti di denaro e pagamenti semplicemente appoggiando il dito al tasto dello smartphone. Tutto si basa su un sistema avanzato che è in grado di riconoscere le impronte digitali dell’utente.

Poste Italiane è il più grande operatore in Italia nel settore dei pagamenti e del digitale con un approccio che integra i canali di distribuzione fisici e digitali e che è in grado di assicurare la gestione di pagamenti con carta per oltre 100 miliardi di euro l’anno. Con circa 17 milioni di App scaricate ed oltre 26 milioni di carte di pagamento emesse, ha una quota di mercato nei pagamenti del commercio elettronico che supera il 25%. In Italia una transazione digitale su quattro viene pagata con una carta Postepay.

Poste ha poi lanciato nei giorni scorsi una App associata alla Postepay, la carta prepagata e ricaricabile di Poste, che permette trasferimenti di denaro e pagamenti in mobilità e in modo sicuro e semplice. Dare la “paghetta” al figlio in vacanza o i soldi per acquistare un regalo diventa così  semplice come inviare un messaggio con Whatsapp. Con la funzionalità P2P, da Postepay a Postepay, è possibile inviare denaro in tempo reale a tutti i contatti presenti nella rubrica telefonica personale che possiedono una carta Postepay.

L’App Postepay disponibile per tablet e smartphone, oltre al controllo del saldo e dei movimenti, informa un comunicato, consente di effettuare operazioni dispositive come la ricarica telefonica, la ricarica della Postepay, Bonifici e Postagiro e anche il pagamento dei bollettini di conto corrente postale. Gli utenti posso accedere alla funzionalità cliccando direttamente sul pulsante centrale della pagina principale dell’App. Per trasferire il denaro, il cliente deve conoscere solo il numero di telefono mobile (oppure l’alias anche inquadrando il QrCode relativo) di chi deve ricevere il denaro. Per trasferimenti al di sotto dei 25 euro non sono previste commissioni.

Il nodo sicurezza

Ma la modalità di trasferire il denaro più innovativa riguarda la possibile di inviare o richiedere denaro a uno o più nomi presenti nella rubrica sia dividendo un importo totale sia richiedendo la stessa cifra a tutti. Una modalità pensata in logica di community, per lo scambio di denaro tra persone come per esempio in caso di regali tra amici o piccoli pagamenti per dividersi il costo della cena o dell’happy hour. Per garantire la massima sicurezza, l’applicazione offre un “cruscotto carta” grazie al quale è possibile controllare e modificare i massimali di pagamento pos e prelievo, l’abilitazione pagamenti “senza contatto” e alle operazioni online e l’abilitazione all’uso fuori dall’Italia in Europa o nel mondo. E da luglio, per aumentare la sicurezza mantenendo la facilità d’uso che contraddistingue le nostre App, è possibile autorizzare tutte le operazioni compreso il p2p oltre che con il codice autorizzativo PosteID anche con la propria impronta digitale registrata sui dispositivi abilitati sia iOS che Android.

L’App Postepay, scaricata più di sette milioni di volte, ha un numero di transazioni supera ai due milioni e mezzo al mese per un transato di oltre trecento milioni. In Italia inoltre un acquisto online su 4 è pagato con Postepay.

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