Carriere "gonfiate" addio: all'Università di Pisa la blockchain certifica il CV
Stop ai curricula “gonfiati”, alle definizioni ambigue su master, titoli di studio e lauree. Che si tratti di fraintendimenti o cattiva fede, sviste innocenti o piccoli brogli “necessari” per acquisire punteggio per questo o quell’incarico, è un fatto che i documenti che dovrebbero certificare le carriere siano sempre più spesso al centro di polemiche e contenziosi, che toccano le più alte cariche politiche. E non solo.
Una soluzione arriva dalla blockchain, la tecnologia che, grazie a un meccanismo di validazione distribuita fra utenti, genera nuove relazioni di fiducia e rende ogni nodo di un network il garante della validità di una transazione o di un’operazione. In sostanza, grazie alla blochckain, ogni operazione inscritta in un file non può essere poi modificata, senza che ne vengano a conoscenza tutti gli altri utenti collegati dalla “catena di blocchi”. Rendendo molto più difficile, quasi impossibile, fare i furbi.
È l’Università di Pisa il primo ateneo italiano ad adottare questa tecnologia per validare i curricula dei propri studenti. La novità ha origine da un progetto, nato dalla collaborazione tra l’Università di Pisa e Cimea, il Centro di Informazione sulla mobilità e le Equivalenze accademiche membro della rete Enic-Naric dell’Unione Europea, del Consiglio d’Europa e dell’Unesco, e finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca.
Al momento dell’iscrizione, gli studenti Unipi potranno registrare permanentemente i propri titoli secondo standard internazionali, così da renderli “leggibili” in Italia e all’estero. Inoltre, il sistema blockchain consentirà loro di aggiungere titoli successivi, certificare e condividere le proprie qualifiche in modo sicuro e permanente con altre istituzioni o con i futuri datori di lavoro.
Un “portafoglio” elettronico sempre aperto
Il progetto, si legge sul sito dell’Università di Pisa, nasce originariamente dal desiderio di velocizzare il processo di immatricolazione degli studenti internazionali. Gli aggiornamenti saranno archiviati in modo cronologico e pubblico, e gli studenti avranno sempre a disposizione un proprio “portafoglio” di informazioni elettronico, contenente il titolo di ingresso all’università e la comparabilità dei propri titoli nel sistema italiano, che potranno sempre condividere in maniera sicura e immutabile.
«Il nostro Ateneo – commenta il rettore dell’Università di Pisa, professore Paolo Maria Mancarella – è da sempre attento all’internazionalizzazione e all’innovazione sia nella ricerca che nella didattica. Questo progetto coniuga entrambi gli aspetti, con l’innovazione che diventa uno strumento sia per agevolare la mobilità degli studenti, sia per rafforzare la dimensione internazionale del nostro Ateneo. Un progetto che mi porta ad immaginare un mondo futuro in cui gli studenti potranno muoversi da un ateneo ad un altro, in paesi diversi, senza doversi scambiare fisicamente documenti, in un’ottica di completa dematerializzazione».