Venture Capital: 270 milioni investiti nel 2025 in Italia. Il Serie A torna a crescere

Il primo trimestre del 2025 conferma la vitalità dell’ecosistema italiano del Venture Capital, pur in un quadro ancora incerto. Nei primi tre mesi dell’anno in Italia sono stati investiti 270 milioni di euro in 88 round, con un forte dinamismo nella fascia early-stage e un ritorno di slancio per i round Serie A, che hanno catalizzato il 49% dell’ammontare investito, percentuale più alta registrata dalla fine del 2022. Il confronto con il trimestre precedente, in cui si erano raggiunti i 355 milioni, evidenzia un calo degli investimenti in valore assoluto, ma nessun round ha superato i 25 milioni nel 2025, dato che conferma la resilienza della parte più giovane e in crescita dell’ecosistema, in controtendenza rispetto all’Europa, dove i mega round continuano a fare da traino.

Questo lo scenario delineato dall’Osservatorio sul Venture Capital in Italia, presentato lo scorso 14 aprile a Torino e realizzato da Growth Capital, la banca di investimento tech leader nell’ecosistema Venture Capital, in collaborazione con Italian Tech Alliance, l’associazione italiana del Venture Capital, degli investitori in innovazione e delle startup e PMI innovative. L’Osservatorio, dal 2022, monitora su base trimestrale l’andamento degli investimenti in Venture Capital in Italia e i principali trend dell’ecosistema italiano dell’innovazione.

“In Italia, il primo trimestre del 2025 ha confermato la solidità dell’ecosistema VC. I buoni risultati dei round Serie A testimoniano come il lavoro costruito negli ultimi tre anni stia generando ritorni sul piano della crescita e della solidità del sistema” commenta Fabio Mondini de Focatiis, Founding Partner di Growth Capital.

Serie A in ripresa, boom del software e dell’AI

Nel dettaglio, i round Serie A hanno raccolto 133 milioni di euro, seguiti dai Seed (80 milioni in 37 round), dai Pre-seed (19 milioni in 23 round), dai Bridge round (13 milioni in 7 round) e dai Serie B, che si fermano a 25 milioni su 3 operazioni.

Il settore Software, sostenuto dalla corsa a Intelligenza Artificiale e Machine Learning, domina sia per numero di round (20) che per ammontare raccolto (69 milioni). Seguono Life Sciences (54 milioni), Deep Tech (43 milioni), Fintech (32 milioni) e Smart City (24 milioni). La composizione settoriale riflette una domanda sempre più orientata all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità, con una distribuzione più bilanciata dei capitali tra i diversi comparti. Le exit sono state 7, in crescita rispetto alle 4 del trimestre precedente, ma ancora su livelli contenuti rispetto agli standard europei.

Prospettive future

Sul fronte fundraising, dopo i 1,4 miliardi raccolti nel 2024 da 15 nuovi fondi, i primi mesi del 2025 hanno visto il lancio di 3 nuovi fondi, con una raccolta complessiva di 145 milioni di euro. Un segnale positivo, ma ancora lontano dai volumi necessari per colmare il gap con i mercati più maturi.

“Dall’analisi dei numeri di questo primo trimestre emergono alcuni segnali che testimoniano la vitalità dell’ecosistema, ma complessivamente si registra anche un significativo e preoccupante calo degli investimenti, che contrasta con l’esigenza di favorire lo sviluppo di un comparto fondamentale per la crescita economica dell’Italia -, avverte Davide Turco, Presidente di Italian Tech Alliance – l’incentivo recentemente introdotto per gli enti previdenziali a destinare al VC parte dei propri investimenti potrebbe aiutare a riprendere il trend di crescita, ma perché ciò accada è fondamentale che vengano chiariti al più presto i dubbi interpretativi che ne stanno impedendo la concreta applicazione”.

Il quadro europeo

A livello europeo, nel primo trimestre del 2025 l’ammontare degli investimenti è pari a 17 miliardi in 2.433 round, un andamento sostanzialmente in linea con gli ultimi quattro trimestri. Guardando al futuro, i settori chiave che catalizzeranno maggiormente l’attenzione degli investitori includeranno gli agenti AI (soprattutto con verticali applicativi specifici) e le tecnologie per la difesa, spinte principalmente dalle tensioni geopolitiche globali degli ultimi mesi.

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