Produzione di mangimi per galline, quali sono le tecniche più innovative?

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La produzione di mangimi per le galline ovaiole riveste un ruolo importante all’interno della filiera avicola, per garantire il benessere degli animali e la qualità delle uova prodotte e commercializzate. L’attenzione verso questo settore è cresciuta negli ultimi anni, spinta dalla crescente consapevolezza di un’alimentazione equilibrata per le galline e del rispetto per l’ambiente. Scopriamo quali sono gli ingredienti di alta qualità a oggi impiegati, le tecniche di conservazione avanzate e le metodologie produttive che combinino efficienza e sostenibilità.

Quali sono le tecniche produttive del mangime per le galline?

Gli sfarinati rappresentano una delle principali tipologie di mangime per le galline; sono realizzati con materie prime naturali quali i cereali e le leguminose. Questi ingredienti vengono macinati, fino a quando non si ottiene una consistenza polverosa, ed è bene sapere che la scelta della granulometria è determinante, poiché influisce direttamente sull’assimilazione dei nutrienti da parte delle galline.

Tra le tecniche innovative utilizzate, spiccano i silos mangimi ideati per lo stoccaggio di quantità limitate di mangimi e sfarinati; si rivelano per garantire una resistenza ottimale agli agenti atmosferici e una conservazione adeguata.

A questi si aggiungono i mulini a cilindri e a martelli di ultima generazione, per ottenere una macinazione uniforme, oltre che una perdita minima di principi nutritivi. In generale, si può affermare che in un contesto moderno sia comune aggiungere alcuni additivi naturali, tra cui probiotici e prebiotici, ideali per favorire la salute intestinale delle galline.

Tra le innovazioni da evidenziare non manca l’applicazione delle tecnologie di miscelazione moderne. I sistemi sono progettati affinché ogni porzione di mangime contenga la giusta proporzione di nutrienti, evitando in questo modo possibili squilibri alimentari.

Come avviene il processo produttivo?

Il processo produttivo dei mangimi per le ovaiole può seguire alcune fasi differenti, ognuna delle quali viene studiata per preservare la qualità delle materie prime e assicurare un prodotto finale sicuro. Tra queste evidenziamo le seguenti.

Selezione delle materie prime

Lo step primario prevede l’analisi chimica e microbiologica degli ingredienti, verificandone la conformità agli standard di sicurezza alimentare.

Macinazione e miscelazione

I cereali e tutti gli altri ingredienti similari vengono ridotti in polvere o granuli, a seconda della tipologia di mangime che si desidera produrre. Successivamente le materie prime vengono combinate in porzioni per rispondere alle esigenze delle galline. Un passaggio determinante che potrebbe includere l’aggiunta di minerali, di vitamine e altri integratori essenziali.

Trattamenti termici e conservazione

È importante eliminare eventuali agenti patogeni e migliorare la digeribilità del prodotto, per questo motivo il mangime potrebbe essere sottoposto a trattamenti termici controllati (per esempio l’estrusione). Lo stesso viene, di conseguenza, confezionato all’interno dei sacchi o dei silos pronti per la distribuzione. La conservazione richiede particolare attenzione per evitare ogni tipo di contaminazione o deterioramento.

Come si scelgono i cereali e quali sono quelli adatti?

I cereali adatti alla formulazione dei mangimi offrono benefici nutrizionali specifici per le galline, per questo motivo devono essere selezionati con cura. Tra i più utilizzati troviamo:

  • il mais, ricco di carboidrati e facile da digerire, fornisce energia agli animali;
  • il grano tenero, ideale per una dieta equilibrata grazie all’apporto di proteine e amido;
  • l’orzo, un ingrediente apprezzato per l’ottimo contenuto di fibre che favorisce una buona digestione;
  • l’avena, utilizzata prevalentemente negli allevamenti biologici, è nota la capacità di rafforzare il sistema immunitario delle galline;
  • la soia, ricca di proteine e utilizzata per un corretto sviluppo dell’animale.

Per garantire la massima qualità, i cereali devono essere accuratamente selezionati e sottoposti a rigorosi controlli come da normative vigenti. Si prediligono materie prime provenienti da coltivazioni sostenibili e prive di residui chimici.

Quali sono i trattamenti tecnologici oggi utilizzati?

Come accennato, ci sono dei trattamenti tecnologici impiegati nella produzione e conservazione dei mangimi per le galline. Gli stessi sono in continua evoluzione, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza produttiva riducendo l’impatto ambientale.

Tra le tecnologie a disposizione, quelle che seguono sono maggiormente diffuse:

  • estrusione: un processo che sottopone il mangime a temperature elevate e pressioni, ideale per migliorarne la digeribilità;
  • pellettatura: un metodo per la compressione del mangime in piccoli cilindri, ottimo per facilitarne il consumo da parte delle galline;
  • trattamenti enzimatici: aggiunta di enzimi specifici, essenziale per migliorare l’assimilazione dei nutrienti.

A questi si aggiungono le tecnologie di monitoraggio che monitorano ogni fase del processo produttivo, garantendo la sicurezza del prodotto.

Quanto è importante la qualità del prodotto?

La qualità del mangime è un concetto rilevante per il rispetto degli animali e per il successo economico degli allevatori. Contribuisce a migliorare la salute delle galline, riducendo il rischio di malattie e trattamenti veterinari; inoltre, ne aumenta la produttività in maniera naturale.

Non solo, infatti ottimizza l’utilizzo delle risorse riducendo ogni possibile spreco in linea con la sostenibilità complessiva dell’allevamento. È indubbio che investire nella qualità significa anche rispondere alle aspettative dei consumatori, sempre più attenti all’origine dei prodotti. Per questo motivo, i produttori di mangimi collaborano spesso con istituti di ricerca e università per sviluppare soluzioni innovative migliorando continuamente i propri standard.

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