Le 12 startup che il programma Up2Stars ha portato nella Silicon Valley

Dodici startup innovative italiane, selezionate nell’ambito di Up2Stars, il programma di accelerazione di Intesa Sanpaolo, hanno avuto l’opportunità di visitare la Silicon Valley. Qui hanno potuto partecipare a un fitto programma di accelerazione, oltre 20 sessioni formative con le Università locali, incontri con possibili investitori e attività di mentoring, mettendo in mostra l’eccellenza dell’innovazione italiana e cogliendo una grande opportunità di internazionalizzazione.

Il progetto, realizzato per la prima volta da una banca italiana, è stato reso possibile grazie alla collaborazione con INNOVIT (Italian Innovation and Culture Hub), promosso dalla Direzione generale sistema Paese del ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Washington e con il Consolato generale a San Francisco.

“Abbiamo individuato nella Silicon Valley un ambiente unico di confronto e sviluppo per le startup italiane – afferma Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo –, con vantaggi reciproci nel trasferimento di conoscenze e nell’espansione verso nuovi mercati. Grazie alla collaborazione con INNOVIT, abbiamo rafforzato queste 12 startup con gli strumenti necessari per affermarsi su scala internazionale, creando così nuove filiere di innovazione a beneficio dell’economia del nostro Paese”.

“Siamo entusiasti di collaborare con Intesa Sanpaolo per offrire alle startup selezionate l’opportunità di confrontarsi con l’ecosistema imprenditoriale più avanzato al mondo – commenta il Direttore del Centro di Innovazione di INNOVIT Alberto Acito –. INNOVIT è nato con l’obiettivo di catalizzare progetti innovativi e facilitare la crescita internazionale delle imprese italiane, creando un flusso bidirezionale di idee e competenze che arricchisce l’economia italiana. Il programma messo a punto per Up2Stars rappresenta un passo significativo in questa direzione”.

Ognuna delle 80 startup accelerate dal programma Up2Stars, nel corso delle sue due edizioni, ha ricevuto un contributo di 25.000 euro, cifra che sale a 45.000 euro a favore delle 12 imprese selezionate per la missione a San Francisco, per un valore economico complessivo che ammonta a 2,2 milioni di euro. L’impegno costante di Intesa Sanpaolo a supporto dell’innovazione e della crescita delle startup ha portato la banca ad una quota di mercato pari al 32%, concedendo, negli ultimi 10 anni, finanziamenti superiori a 800 milioni di euro.

Le 12 startup sono state selezionate tra i settori strategici del paese: digitale, bioeconomia, salute, aerospazio, acqua, energie rinnovabili, intelligenza artificiale, infrastrutture e mobilità, dimostrandosi inoltre aderenti agli obiettivi di investimento specifici del sistema della Silicon Valley.

2NDSpace (Faenza, RA). Specializzata nell’aerospazio, mira a prolungare la vita operativa dei satelliti in orbita, offrendo servizi di manutenzione e aggiornamento tramite un satellite di servizio, con un approccio sostenibile all’ambiente spaziale.

BitCorp (Milano). Operativa nel settore della cyber intelligence e cybersecurity, fornisce soluzioni avanzate per la protezione delle infrastrutture informatiche, utilizzando intelligenza artificiale e piattaforme modulari per la sicurezza di enti pubblici e aziende.

Infinity ID (Brescia). Sviluppa soluzioni RFID (identificazione a radiofrequenza) per la tracciabilità e la gestione dei processi lungo la catena di approvvigionamento, ottimizzando costi e visibilità nei settori manifatturiero, logistico e retail, allo scopo di facilitare inventari e spedizioni.

Novac (Modena). Crea supercondensatori modellabili per migliorare l’efficienza energetica di veicoli elettrici e satelliti, riducendo i costi di progettazione e aumentando la potenza dei sistemi.

Pinpoint (Bastiglia, MO). Realizza impianti di pirolisi per trasformare i rifiuti contenenti carbonio in energia rinnovabile. La tecnologia consente di ridurre il volume dei rifiuti fino al 90% e produrre idrogeno verde o energia elettrica.

Joule (Campodarsego, PD). Startup HR Tech, ha sviluppato un software IA che, da un video di presentazione di 40 secondi, analizza le attitudini dei candidati, abbinandoli alle offerte di lavoro più appropriate e riducendo i tempi di selezione del personale.

Keplera (Palermo). Supporta studi legali e PMI nella digitalizzazione dei loro processi. La piattaforma, basata sull’intelligenza artificiale, riduce il tempo necessario per la creazione di contratti e documenti, migliorando l’efficienza fino al 90%.

CityZ (Caselle Torinese, TO). Si concentra su soluzioni innovative per il parcheggio intelligente nelle città, utilizzando sensori e tecnologie IoT (Internet of Things), ossia un sistema di dispositivi interconnessi che comunicano tra loro via Internet, con l’obiettivo di ottimizzare la gestione dei parcheggi, ridurre il traffico e migliorare la qualità dell’aria.

Monitor The Planet (Faenza, RA). Ha sviluppato un robot a guida autonoma che raccoglie dati in tempo reale e fornisce analisi dettagliate sullo stato di salute degli ecosistemi, contribuendo a migliorare la sostenibilità ambientale.

Oraigo (Padova). Startup neurotech che combina onde cerebrali e intelligenza artificiale per prevenire i colpi di sonno alla guida. Questo viene effettuato attraverso un sistema che monitora in tempo reale le condizioni del conducente, contribuendo così a migliorare la sicurezza su strada.

Novalimb (Roma). Opera nel settore dell’industria ortopedica non invasiva. Impiega tecnologie IoT e l’intelligenza artificiale per sviluppare invasi intelligenti che si adattano dinamicamente ai cambiamenti di volume dell’arto residuo del paziente, riducendo così il disagio e il dolore tipici delle soluzioni tradizionali.

M2Test (Trieste). Offre un servizio SAAS (Software as a Service), ossia software come servizio, basato su un nuovo test medico chiamato “Bone Elastic Structure Test”, progettato per analizzare la qualità della struttura ossea interna, supportando la diagnosi, il monitoraggio e la prevenzione delle fratture da fragilità.

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